domenica 17 ottobre 2010

Bouthaina Shaaban sugli abusi dell'esercito israeliano

L'ex-ministro siriano per gli espatriati Bouthaina Shaaban, in una recente dichiarazione, ha denunciato i mass-media occidentali per la maniera in cui sottacciono o sminuiscono i crimini e gli abusi a cui il popolo palestinese é sottoposto con crudele costanza da parte dell'esercito dello stato sionista e dei coloni israeliani.
L'occasione per questo "j'accuse" é stato offerto dagli abusi e maltrattamenti inflitti a Ihsan Dababseh e dalla diffusione delle drammatiche immagini in cui si vede un colono ebreo investire con la propria vettura due ragazzi palestinesi.


Nel suo comunicato la Signora Shaaban ha citato le parole del sopravvissuto all'Olocausto nazista che ha partecipato a diversi tentativi di infrangere il blocco della Striscia di Gaza, secondo cui il popolo Palestinese é sottoposto dal regime sionista ad angherie tali e quali quelle che dovette subire lui al tempo della Shoah; nonché l'articolo della giornalista israeliana Amira Hass ove si sostiene che ormai ai coscritti dell'esercito israeliano si lascia "mano libera" per inventare sempre nuove forme di persecuzione e umiliazione dei Palestinesi, specialmente nei confronti dei prigionieri inermi.
Bouthaina Shaaban premiata nel 2008 per il suo ruolo nel documentario biografico "Woman", di Ziad Hamzehn.
La signora Shaaban ha auspicato una massiccia mobilitazione mediatica a livello internazionale per rovesciare questo stato di cose e gli abusi e i crimini che esso permette, ricordando come nessuno Stato e nessuna organizzazione che non prenda una posizione netta su tale questione potrà mai vantare alcuna "superiorità morale" dalla quale pretendere di poter catechizzare chicchessia su questioni come etica, democrazia e diritti umani.

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