lunedì 25 ottobre 2010

In memoria di Nasam Abu Lashn (2008-2010)

Nasam Abu Lashn era una bambina palestinese. Era nata a Gaza, poco più di due anni fa. Fin dalla sua infanzia Nasam non aveva conosciuto altro se non guerra, terrore e oppressione, avendo solo poche settimane all'epoca del sanguinoso ''pogrom'' militare condotto dall' "esercito più morale del mondo", e vivendo il resto della sua brevissima esistenza sottoposta al brutale assedio economico della Striscia.

Nasam soffriva di leucemia e, per contrastare i sintomi del suo male, la sua famiglia era stata invitata a ricoverarla nell'ospedale Haemek di Afula. Suo padre, come tutti i padri amorevoli e premurosi di ogni paese e ogni latitudine, aveva fatto tutto il possibile per prepararsi alla trasferta e al ricovero; ma doveva fare i conti con la burocrazia militare sionista.
Valichi militarizzati e posti di blocco offrono molte preziose occasioni di perseguitare e torturare i Palestinesi, che i militari dello stato ebraico non si fanno certo sfuggire!
Per il regime sionista non c'é miglior modo di torturare e opprimere il popolo palestinese che trasformare in angustie le piccole esigenze quotidiane e in tragedie i medi e grandi problemi di coloro che si trovano sottoposti al giogo della loro autorità, illegale e imposta con la forza dell'aggressione armata: nonostante la richiesta per il transito di Nasam e di suo padre attraverso la frontiera militarizzata della Striscia fosse stato depositato il giorno 6 ottobre, con la speranza di una risposta entro il 10, il 13 ottobre ancora non vi era stata risposta.

Il 16 ottobre 2010, Nasam moriva di leucemia.

Chissà come saranno contenti i generali gallonati sotto l'insegna della stella di davide! Come saranno fieri di loro i "rambo" veterani di tanti bombardamenti sui civili con napalm, fosforo bianco, bombe a grappolo e altro ancora!!
Soldati in assetto di guerra e un carro armato Merkava contro un'ambulanza: il tipo di "battaglia" preferito dai valorosi sionisti!
L'organizzazione non governativa statunitense PHR ha sporto reclamo per il trattamento ricevuto dalla famiglia Lashn e la morte che ne é seguita, chiedendo che un'investigazione per negligenza venga condotta e i responsabili puniti secondo la legge.

Ma nessuna investigazione, anche se condotta secondo i più stringenti criteri di giustizia; nessuna punizione, per quanto draconiana e meritata, potrà mai restituire la piccola Nasam all'amore dei suoi cari.

Per questo, per tutte le Nasam di Gaza, per tutte le loro madri, i loro padri e i loro fratelli, bisogna agire e colpire in ogni modo il regime sionista, che assassina le bambine negando loro le cure, rompere l'assedio di Gaza è soltanto il primo passo.

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