martedì 12 ottobre 2010

ONG accusa Israele: le sue truppe prendono di mira i bambini Palestinesi

Defence for Children International, la ONG nata nell'anno internazionale del fanciullo per iniziativa di personalità come Nigel Cantwell, ha denunciato in un suo dossier il fatto che, fra gli oltre cinquanta Palestinesi feriti con armi da fuoco dall'eserctio israeliano lungo il confine della Striscia di Gaza, dieci fossero bambini e adolescenti.
Un coraggioso membro dell' "esercito più morale del mondo" affronta il suo 'nemico'.
Alzare un'arma da fuoco contro un civile disarmato é già di per sé un marchio di bestialità e infamia, (anche se le forze armate dello stato sionista sono ben avvezze a portarlo) e tuttavia, quando a essere fatti segno del fuoco dei cecchini di israele sono bambini che avrebbero tutto il diritto a correre dietro un pallone anziché correre via dalle pallottole, il cuore di qualunque persona animata dai più comuni e normali sentimenti umani riesce ad avere un ulteriore sobbalzo, a fremere per un sovrappiù di disgusto.
Il tiro al bersaglio contro vittime indifese è sempre stato molto popolare fra vigliacchi sadici e criminali sociopatici.
Dal tragico ''pogrom'' militare uno dei passatempo preferiti dai soldati israeliani è diventato il tiro ai Palestinesi impegnati a recuperare detriti di calcestruzzo e cemento. Già, perché al contrario di quanto sostengono gli strombazzatori della propaganda filoisraeliana il primo e più pressante pensiero dei Palestinesi che li vorrebbero tutto il giorno a pianificare "terrorismo" o a lanciare i "micidiali" razzi Qassam (quelli che colpiscono 15 israeliani ogni 1500 Palestinesi massacrati) è invece quello di ricostruire Gaza, per ridare alle proprie famiglie quel tetto che è stato loro strappato dall'arroganza e dalla violenza sionista.
Anche così, un mattone alla volta, Gaza resiste a chi la vorrebbe umiliata e sottomessa.
A tal fine i detriti di cemento sono preziosi: con cura essi vengono raccolti e avviati a speciali opifici dove sono triturati con macchinari di fortuna, frutto dell'ingegno e della perizia di un popolo troppe volte abituato a ricostruire tutto da zero; la polvere risultante mescolata con sabbia e fango per diventare un nuovo mattone.

Pet la mentalità razzista dei soldati di israele, sparare ai Palestinesi impegnati in tale corvée è diventato appunto un gioco perverso dove i bambini, "ovviamente" valgono punteggio doppio, visto che colpendo loro, piuttosto che gli adulti, si vorrebbe inculcare il terrore della sottomissione nelle nuove generazioni di abitanti di Gaza.

Riflettiamo di nuovo: chi dovrebbero essere i "terroristi"??

2 commenti:

  1. Riflettiamo di nuovo: chi dovrebbero essere i "terroristi"??

    Risposta:
    i palestinesi kamikaze che si fanno saltare in mezzo alla gente indifesa

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  2. Terroristi sono coloro che spargono il terrore per raggiungere i loro fini: ergo le forze di occupazione del regime razzista dell'apartheid...Israele!

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