giovedì 21 ottobre 2010

Philip Giraldi: un "paleoconservatore" contro "neocon" e la lobby filoisraeliana

Traduciamo a beneficio della platea di lettori italiani un'intervista, pubblicata sul sito web "Palestine Telegraph", con Philip Giraldi, ex-ufficiale dei servizi d'informazione militare statunitensi ed esperto di contrasto al terrorismo.

Philip Giraldi, attivo collaboratore della rivista "American conservative", é stato strumentale nello svelare l'inganno del Nigergate, con cui l'amministrazione Bush tentò di giustificare la sua aggressione all'Irak.

Giraldi é stato intervistato dal giovane e brillante giornalista iraniano Kourosh Ziabari.
>Ziabari: Perché la lobby filoisraeliana é così potente, influente, autorevole negli Usa? Israele é davvero il rappresentante degli Usa in Medio Oriente oppure grazie alla sua lobby é in grado di influenzare il suo maggiore finanziatore e alleato?
Giraldi: La lobby filoisraeliana é potente perché é riuscita a occupare alcune posizioni chiave nella società americana, soprattutto nei media e nei circoli di pressione politica. Ormai un politico americano che si mostri non dico ostile a Israele, ma anche solo equanime nella valutazione della questione arabo-israeliana (o israelo-palestinese) verrà attaccato con violenza dai media e perderà sottoscrizioni e donazioni per decine di milioni di dollari. Un solido "bias" filoisraeliano è molto più sicuro e redditizio per chi ambisca a cariche politiche negli Usa.

Ziabari: Il Presidente dell'Iran ha recentemente dichiarato che bisognerebbe rivedere e investigare meglio gli eventi dell'undici settembre, suscitando diverse reazioni negative. Gli attentati delle Torri gemelle sono ormai un tabù per l'opinione pubblica usa?

Giraldi: Affatto; le reazioni negative cui lei accenna sono venute solo da coloro che hanno interesse a lasciare nell'ombra la verità e a perpetuare il mito dell'attentato condotto da diciannove sauditi addestrati sui piper monomotore. Molti sanno che agenti Israeliani erano all'epoca impegnati in una colossale operazione spionistica su suolo americano, e, nel migliore dei casi, non hanno comunicato a Washington ciò che sapevano sugli imminenti attentati perché Israele sperava che un grave attacco terroristico in america avrebbe avvicinato la Casa Bianca alle posizioni israeliane. Questo é puntualmente successo e ha gravemente danneggiato gli interessi nazionali americani, ma é stato un vero dono del cielo per Israele.
Ziabari: Quale é la sua posizione su Israele e il suo arsenale nucleare non dichiarato? Secondo lei é in atto un doppio metro di giudizio sulle attività nucleari israeliane e quelle, ad esempio, nordkoreane o iraniane?

Giraldi: Assolutamente sì, non esiste ragione per trattare Israele differentemente dalla Korea del Nord per quanto riguarda il suo arsenale nucleare, il suo ruolo di proliferatore di tecnologie correlate e così via, ma ovviamente la lobby filosionista impedirà che qualunque misura in merito sia presa da parte americana.

Ziabari: Lei é molto critico delle posizioni e delle politiche adottate dal suo paese nell'arena mediorientale; non le sembra strano? Non crede che una persona come lei, ex-militare, ex-membro dell'intelligence e di convinzioni politiche conservatrici dovrebbe sostenere le azioni dell'establishment politico del suo paese?

Giraldi: No, e le dirò di più, le mie critiche sono sempre state esplicite e dirette anche quando ero in servizio e non mi hanno mai causato problemi, e non sono certo il solo ad avere simili posizioni. Gli ufficiali del controspionaggio e dell'intelligence sono abili a riconoscere le menzogne e la maggior parte delle iniziative politiche americane in Medio Oriente sono basate sulla menzogna e sulla falsificazione della realtà.

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