mercoledì 3 novembre 2010

Al terrorismo dell'esercito israeliano Gaza resiste anche con una festa

Come si può festeggiare quando si vive da quattro anni sotto il brutale assedio dello stato sionista, sottoposti in ogni momento alla violenza e all'intimidazione delle sue truppe che si esercitano al "tiro al bersaglio" su qualunque obiettivo umano, forse pianificando un prossimo, spietato "pogrom" militare che replichi le atrocità di quello inflitto meno di due anni fa?

Ebbene, nella loro ferma determinazione a resistere sempre e comunque alla violenza di Israele il popolo di Gaza riesce perfino a trovare la forza di festeggiare e onorare i feriti dello stesso "pogrom" col quale lo stato ebraico voleva spezzare il morale dei Palestinesi e sottometterli alla sua mercé.

Organizzata da una delle agenzie del legittimo Governo palestinese espresso da Hamas (residente in Gaza dopo il fallito colpo di stato tentato dalla fazione di Abbas dopo le elezioni del 2006) la cerimonia é stata mirata a onorare tutti coloro che si sono sacrificati, spesso esponendosi al fuoco delle truppe d'invasione israeliane, per proteggere e portare al sicuro le loro famiglie e per difendere la loro Patria.

Il primo vice-segretario del consiglio legislativo, Ahmed Bahr, ha dichiarato che: "Mai Israele riuscirà a piegare Gaza, fino a quando il suo popolo saprà esprimere coraggiosi combattenti della Resistenza come quelli che onoriamo oggi". Un altro esponente governativo, Adham Balogi, ha invitato la popolazione di Gaza a continuare il suo contributo e non far mancare il suo sostegno a coloro che cercano di migliorare la qualità della vita dei numerosi feriti e mutilati vittime del "pogrom" israeliano.

Fra i settanta protagonisti dell'evento, infatti, solo sessantasette erano effettivamente presenti; i restanti erano stati impossibilitati a partecipare da necessità cliniche e terapeutiche.

L'evento é stato un grande successo: punteggiato da musiche tradizionali e moderne, danze, esibizioni recitative e riuscite coreografie.

2 commenti:

  1. non capisco una cosa ma perchè non si trasferisce a vivere a gaza ??? tra i suoi fratelli musulmani ???

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  2. sig. Bario lei sembra ignorare che i musulmani, benché maggioritiari, non sono che una parte degli abitanti della Palestina, che nei loro ranghi contano Arabi Cristiani, Armeni, Drusi e Samaritani, più qualche altra minoranza che probabilmente ci siamo scordati.
    Lottare per il riconoscimento dei loro diritti é la lotta di qualunque persona si voglia definire "civile", cosa che lei ovviamente é lungi dall'essere.

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