giovedì 4 novembre 2010

I bambini di Gaza soffrono di traumi e incubi dopo il "pogrom" sionista

La lotta per il futuro della Palestina e dei Palestinesi si combatte, anche, nel web e all'interno dell'infosfera; questo é uno dei motivi per i quali Palaestina Felix é stato pensato, progettato e varato. Se i diritti dei Palestinesi si difendessero solo nelle strade di Nablus, Hebron, Gaza e Gerusalemme un blog come questo sarebbe utile soltato a rendere la cronaca di quegli avvenimenti, ma, al contrario, i compilatori, redattori e traduttori di questo blog pensano che quella sia solo una parte dei loro compiti e, forse, nell'epoca della Rete e del Villaggio globale, nemmeno la più essenziale e importante.

Esiste una vera e propria guerra, il cui campo di battaglia sono le menti e i cuori di dozzine di milioni di persone che non hanno mai visto le macerie di un bombardamento sionista, non hanno mai ascoltato le grida e i pianti dei bambini resi orfani o mutilati dai "pogrom" militari di Tsahal, che non hanno mai inalato i gas stordenti e urticanti usati dagli "aguzzini più morali del mondo" e non hanno mai sentito l'impatto dei loro proiettili di plastica sulle proprie membra, e che tuttavia possono rivelarsi importantissimi (per non dire fondamentali) nel determinare il fato finale della Palestina: devastata dall'aggressione di Israele, occupata per sempre dai suoi coloni fondamentalisti, oppure vivificata da una vera ed efficace democrazia, dove ogni arabo, ebreo, druso, armeno, samaritano e alawita possa vivere in pace con i suoi vicini.

Queste persone formano le opinioni pubbliche dei vari paesi occidentali. La canaglia della lobby filosionista ha spesso facile gioco ad ammannire loro menzogne e distorsioni: del resto i paesi occidentali sono paesi capitalisti e 'sviluppati' (nel senso che ai loro abitanti viene consentito di sprecare molto denaro in beni di consumo costruiti con le risorse sottratte al Terzo Mondo) e anche Israele lo é, i paesi occidentali (per la maggior parte) hanno sacrificato le loro peculiarità storiche e culturali alla religione del benessere di stampo anglosassone e americano, e anche Israele propugna tale religione (per i suoi cittadini ebrei, per gli arabi ovviamente c'é l'apartheid, il bantustan e il manganello), nei paesi occidentali, infine, le "masse" ricevono le informazioni sul mondo circostante da giornali e televisioni, e Israele, o personaggi vicini e collegati con Israele, controllano la stragrande maggioranza di quelle televisioni e di quei giornali, riuscendo così, col solo "peso specifico" degli outlet a loro asserviti a dettare la loro "agenda" anche a quei mezzi di comunicazione non direttamente sotto la loro stretta.

Una delle più famose "polpette avvelenate" lanciate al pubblico occidentale dai media filosionisti é stata, senza alcun dubbio, la saga del "Topolino di Hamas" che, partita da un piccolo e marginale sito web pro-israele il cosiddetto (Istituto di analisi dei media del Medio Oriente...Memri), ha fatto rapidamente il giro del mondo, apparendo sulle edizioni principali e sulle prime pagine e homepage dei telegiornali della CNN, della BBC, dei quotidiani della Associated Press e così via.

La "polpetta", poi, era particolarmente scarna: un semplice filmato registrato da una trasmissione per bambini emessa dalla televisione di Hamas (qualche tempo dopo la sua vittoria nelle elezioni palestinesi del 2006) in cui un presentatore in un costume 'plushy' leggermente somigliante al topolino disneyano (il cui nome veniva riportato come 'Farfour' o 'Farfur') poneva delle domande a un gruppo di bambini.

MEMRI, per venire incontro alle esigenze di tutti coloro che "non parlavano né capivano l'arabo" aveva provvisto una traduzione sovrimpressa del presunto scambio di battute che, pur molto smorzato, era tuttavia udibile in sottofondo; grande fu la costernazione del pubblico occidentale nel leggere quei sottotitoli! Il "topolino" del movimento di resistenza musulmano invitava i bambini a sparare, a uccidere "gli ebrei", a vestire giubbe esplosive, a diventare "attentatori suicidi"!!!

I media statunitensi, perennemente affamati di semplificazioni buffonesche, andarono a nozze col filmato. Questo stupido e superficiale "cartoon" ne é la prova.

Ma...era vero?

Ovviamente...no!!

Ovviamente no, come ogni volta che si ha a che fare con la rozza, disingenua e maldestra propaganda sionista; fidando nel fatto che PRESSOCHE' NESSUNO in 'occidente' parli arabo, i redattori di Memri avevano esagerato qui e là il tono del dialogo fra "topolino" e i suoi piccoli ospiti, in altri punti, addirittura, aveva bellamente inventato alcune frasi (le più violente e incriminanti).



Esempio dei sottotitoli di MEMRI

Presentatore: "Che cosa faremo per difendere Al-Aqsa?" "Io sparerò" (la seconda frase non corrisponde ad alcun suono emesso dal presentatore, ma si avvantaggia del basso volume del parlato e di un gesto che potrebbe essere interpretato come il mimare un fucile imbracciato).

Bambina#1: "Anche io sparerò" (Nel parlato arabo, e nel labiale della bambina si sente/vede chiaramente che dice: "Io farò un disegno", complimenti Memri, traduzione ineccepibile!)

Presentatore: "Resisteremo per Al-Aqsa?"

Bambina#1: "Sì, combatteremo" (Nel parlato la bambina dice: 'bidna nqawim' cioé 'resisteremo', ma Memri ci gratifica di un sottotitolo più aggressivo, 'combatteremo', per insegnarci che tutti i Palestinesi sono belve feroci fin da piccoli, che non vogliono altro che combattere e uccidere...)

Presentatore: "Che cosa faremo, allora, se verremo attaccati?"

Bambina#2: "Annienteremo gli ebrei" (Nel parlato arabo, si sente piuttosto chiaramente che la frase non è attiva ma passiva -bitokhoona al-yahud-, quindi: "Gli ebrei (ci) annienteranno/ci uccideranno")

Presentatore: "Che faremo, se Al-Aqsa verrà attaccata?"

Bambina#2: "Commetteremo martirio" (Inteso nel senso di "ci faremo esplodere", mentre nel parlato la bambina dice chiaramente: "DIVENTEREMO martiri", nel senso, verremo uccisi senza poterci difendere).

Questa rievocazione è importante se messa in prospettiva e confrontata col nostro recente articolo sul tentativo sionista di "disumanizzare" i Palestinesi, in maniera da sopire ogni remora morale o "rischio" di empatia emotiva del pubblico occidentale con essi. Una volta presentato il popolo di Palestina come una "mandria" indistinta di bizzarri animali scuri, con costumi assurdi e barbari, che indottrina i propri bambini alla violenza fin da piccoli, il bravo occidentale li eviterà come la peste e si identificherà semmai col moderno e 'bianco' israeliano che, dotato di tutte le armi più sofisticate e tecnologiche, li "tiene al loro posto".

Per smontare ulteriormente la vulgata filosionista e anti-Araba/anti-Palestinese, testimonianze video come quella riportata in embed qui sotto sono utilissime, di valore pressoché incalcolabile. Nel breve video si possono vedere bambini di Gaza, sopravvissuti senza ferite fisiche al brutale assalto militare condotto poco meno di due anni fa sulla Striscia dalle truppe sioniste, giocare insieme a genitori ed educatori in un piccolo parco attrezzato con tappeti elastici, scivoli, piscine e tutti quegli altri semplici attrezzi che hanno il potere di evocare divertimento e buonumore in tutti i bambini di ogni popolo e ogni razza.



Ma il momento di gioco non é solamente ricreazione e svago, é anche terapia, visto che quasi la metà dei bambini e dei ragazzi di Gaza non ha potuto evitare di sviluppare qualche sintomo di PTSD dopo l'allucinante esperienza del "pogrom".
PTSD e il "Disordine da esaurimento post-trauma", descrizione moderna e aggiornata del vecchio "Shock da esplosione" di cui soffrivano i soldati della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, e di cui soffrono ancora oggi i veterani del Vietnam, dell'Irak, dell'Afghanistan.

Illuminanti sono le parole di Abdel Aziz Thabet, psicologo infantile del "Centro palestinese di terapia del trauma" che ai microfoni di Al-Jazeera narra: "Dopo la fine delle incursioni e dei bombardamenti, tutti i bambini che venivano da me dicevano: 'voglio diventare un guerriero', 'voglio diventare un soldato', 'voglio che agli israeliani succeda quel che é successo a me', dobbiamo NORMALIZZARE questi bambini palestinesi, NORMALIZZARLI perché possano vivere come tutti gli altri bambini del mondo".

Se le menzogne spudorate della canea filosionista fossero vere, a Gaza Hamas dovrebbe avere dei veri e propri "centri di indottrinamento" per capitalizzare sullo shock e sui traumi subiti da questi bambini e ragazzi...invece il legittimo Governo palestinese espresso da Hamas dà al professor Thabet i fondi e i mezzi per NORMALIZZARE le menti provate dalla violenza israeliana, normalizzarle e dare loro una speranza di pace.

2 commenti:

  1. Ottimo articolo. Purtroppo il MEMRI gode di una certa fama su Youtube e in generale nei media USA, dove le sue boiate vengono riprese in modo totalmente acritico e fatte passare come semplice "reportage", e non invece per quel che sono: propaganda di guerra islamofoba.

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  2. Bisogna distruggere questa fama, esporli per i mentitori che sono, la Rete ci offre questa possibilità, riprendi e diffondi più che puoi questo contenuto.

    Inoltre, siamo al lavoro sulla seconda parte del nostro assessment sulla situazione libanese (quella che parlerà della minaccia militare israeliana e della possibilità che lo schieramento filo-usa e filosaudita accenda un "secondo fronte" per favorire una nuova offensiva sionista contro Hezbollah).

    BISOGNA FARLO LEGGERE A TUTTI,

    appena sarà pubblicato, riprendi e dai visibilità anche a quello, SOPRATTUTTO A QUELLO!!

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