lunedì 22 novembre 2010

102 parlamentari britannici dicono no alla modifica della 'Giurisdizione universale'

Oltre cento membri del Parlamento britannico hanno firmato una dichiarazione d'intenti in cui si oppongono all'annunciata intenzione del governo di coalizione conservatore/liberale di alterare le norme che, in questo momento, renderebbero ufficiali dell'esercito e membri del Governo israeliani che supervisionarono l'attacco militare contro Gaza di due anni fa passibili di arresto per crimini di guerra.

La mozione mattutina della Camera dei Comuni, firmata da centodue membri dell'assise, ha trasformato quella che Cameron e Clegg speravano di poter far passare come una riforma relativamente semplice e indolore del concetto di "Giurisdizione universale" in una potenziale patata bollente per l'esecutivo che vede i due leader in una coabitazione tesa e messa in pericolo da indici di gradimento in rapida discesa.

Tra i firmatari, particolare piuttosto preoccupante, ci sono ben trenta parlamentari liberaldemocratici, segno che Clegg sulla questione non ha il supporto dei suoi compagni di partito; il resto delle firme sono divise fra una consistente quota di laburisti (66 membri), tre rappresentanti del partito nazionale gallese, due nordirlandesi e la leader verde Caroline lucas.

In base alla legge sulla giurisdizione universale l'ex ministro degli esteri sionista Tzipi Livni aveva cancellato una programmata visita nel Regno Unito per evitare che venisse spiccato un mandato di cattura contro di lei, per il ruolo avuto nella repressione militare contro la Striscia di Gaza.

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