domenica 12 dicembre 2010

Bombardata dai jet la centrale elettrica di Gaza, per i palestinesi del ghetto é "Il buio oltre la dieta"


Rami Almeghari, giornalista e lettore accademico presso l'Università di Gaza riporta che nuovi attacchi aerei israeliani, dopo quelli che hanno colpito un allevamento nel sud della Striscia nella giornata di giovedì, hanno seriamente colpito l'unica centrale elettrica del "ghetto" assediato dalle forze armate sioniste, trasformando il blackout intermittente che punteggiava le vite di molti Palestinesi ivi rinchiusi nel buio più totale.

L'Ingegner Dara Abu Sisi, Direttore delle operazioni dell'impianto, contattato da reporter di "Electronic Intifada" ha dichiarato che il danno principale é stato causato ai trasformatori di corrente e a quelli di voltaggio, portando quindi allo spegnimento di una delle unità del complesso.

Attualmente la centrale può generare solo 35 Megawatt su 65 il che vuol dire dieci-dodici ore di blackout giornaliero...quand'anche il danno fosse riparato immediatamente gli abitanti della Striscia rimarrebbero comunque senza corrente per sette-otto ore al giorno, una situazione ben lontana dalla normalità, o dallo standard minimo per condurre una vita decente in un grande centro urbano come Gaza.

Per supplire a queste mancanze molte famiglie si sono dotate di generatori a combustibile, ma la cosa, a parte fornire occasione di gravi incidenti, che sono costati anche vite umane, crea un grave problema di inquinamento atmosferico e sonoro nella zona. L'Egitto, per paura di ritorsioni israeliane e statunitensi, si rifiuta di venire incontro ai problemi energetici di Gaza e, mentre si avvicinano le giornate più fredde e buie dell'anno, i ragazzi e i bambini di Gaza (oltre il 50% della popolazione) si preparano a viverle senza nemmeno il conforto di una luce accesa o di un televisore in funzione.

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