sabato 4 dicembre 2010

Fra tamburi di guerra e paranoie razziste, Israele vive la tragedia dell'incendio sul Monte Carmelo

L'enorme rogo che ha avvolto le pendici del Monte Carmelo, frutto di un autunno incredibilmente caldo e secco (cortesia del Riscaldamento Globale), è stato il peggior disastro di questo genere nella storia recente di Israele; finora é costato la vita di quaranta secondini israeliani, avvolti dalle fiamme mentre a bordo di un pullmino si dirigevano alla prigione di Damon i cui carcerati, in massima parte Palestinesi dei territori occupati dallo Stato sionista, sono stati evacuati con grande dispiego di forze (infatti i morti non erano nemmeno guardie carcerarie "in servizio" ma studenti dell'accademia di polizia, inviati sul luogo come 'rinforzo' per le operazioni di sgombero).

Più che l'aspetto ambientale o umanitario della questione, tuttavia, quello che ha colpito la nostra redazione, (che pure ha registrato con soddisfazione l'offerta di aiuti antincendio da parte della Turchia, segno evidente che anche l'accesa ostilità di Ankara verso il regime dell'Apartheid passa in secondo piano di fronte alla prospettiva di salvare vite e patrimonio naturale) é stato l'articolo di Haaretz nel quale il cronista Aluff Benn getta un ardito ponte fra la presente tragedia del Carmelo e la prospettiva di future guerre che possano vedere coinvolto lo Stato ebraico.

Citiamo direttamente:

"L'avvertimento del dimissionario Capo dell'Intelligence militare Amos Yadlin, che la prossima guerra sarà ben più difficile delle passate e che Tel Aviv diventerà una linea del fronte, non é stata trasformata in provvedimenti e misure efficaci dalle autorità della protezione civile...".

"In simili circostanze è consigliabile che Israele non inizi una guerra contro l'Iran, che sicuramente vedrebbe il lancio di migliaia di missili contro di noi..".

Inoltre, il preoccupato (e preoccupante!) giornalista di Haaretz ha trovato motivo d'allarme persino nella generosità mostrata, nei confronti di uno Stato che dovrebbe essere (e per molti versi é) considerato "pariah" dal consesso delle Nazioni:

"L'aviazione militare ha dovuto allestire un ponte aereo verso la Francia per portare in patria ritardanti chimici da usare contro il rogo, in tempo di guerra non ci sarebbe certo una simile mobilitazione internazionale per aiutare Israele...".

Un simile esercizio di paranoia bellicistica, perdipiù messo in atto mentre una nazione si trova in ginocchio per un imprevedibile e tragico disastro naturale, ci lascia senza fiato e senza parole, salvo forse quelle necessarie per presentare i deliri di mister Benn ai nostri lettori, mettendoli in guardia sul fatto che, lungi dall'essere uno 'scombinato' di Debkafile o del Memri è redattore di Haaretz a tutti gli effetti e i cui scritti vengono ripresi e ospitati su testate internazionali come il Guardian, il New York Times e Newsweek.

Grazie a simili "polpette velenose" come quelle preparate e spacciate da mister Benn la cricca filosionista dei media internazionali vuole convincere il mondo dell' "inevitabilità" di una guerra fra Israele e Iran, una guerra che é resa sempre più probabile soltanto dall'ossessione israeliana sul pacifico programma nucleare di Teheran, più volte indagato dai competenti organismi internazionali senza che nulla di incriminante o anche solo sospetto emergesse in merito.


Intanto, su altri mezzi di comunicazioni sionisti, si diffondono le teorie del complotto su presunti "terroristi arabi" che avrebbero appiccato il fuoco sul Carmelo...forse il nazismo ebraico ha trovato il proprio "Incendio del Reichstag" e prepara una "Notte dei Cristalli"?



Noi di Palaestina Felix seguiamo gli eventi, sperando nel meglio, preparati al peggio, pronti a portarvi l'informazione precisa e circostanziata e l'opinione libera e indipendente a cui vi abbiamo finora abituato...

1 commento:

  1. Incredibile, questi anche in caso di emergenza nazionale per colpa di un incendio, vanno a pensare ad una possibile guerra con l'Iran. La loro è davvero una mentalità depravata e paranoica. Altro che sanzioni economiche all'Iran, bisognerebbe sanzionare pesantemente Israele.

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