venerdì 3 dicembre 2010

Giovane di etnia drusa incarcerato da Israele per obiezione di coscienza!


Truppe israeliane hanno tratto in arresto Ajoud Jamal Zaydan, un cittadino israeliano di etnia drusa, diciottenne e residente nel villaggio di Beit Jan, "reo" di non voler prestare servizio nell'esercito dello Stato ebraico. Ajoud si era recato al Distretto militare di Tel Aviv giovedì mattina, come prescritto dalla cartolina di chiamata alle armi, ma, una volta di fronte agli inquadratori, ha rifiutato di proseguire nelle procedure di arruolamento, dichiarandosi consapevole e disposto ad affrontare le conseguenze del caso e citando motivi di coscienza come fondamento della propria decisione.

Il padre del giovane, il conosciuto e rispettato professor Jamal Zaydan e i suoi fratelli maggiori Muhammad e Arwa si erano a loro volta rifiutati di vestire l'uniforme sionista; l'incarcerazione di Ajoud, quindi, non é che una tappa nella lotta che la famiglia Zaydan conduce per affermare il diritto di non diventare carnefice e persecutrice del resto della comunità palestinese, di cui si sente parte integrante a prescindere dalle differenze di setta religiosa.

I drusi seguono una religione che deriva dall'Islam ma, sotto diversi aspetti, potrebbe esserne considerata una specie di "eresia" (secondo i canoni di giudizio occidentali), che ha come figura centrale il sovrano storico Al-Hakim, sesta "guida" dello sciismo fatimide, che regnò dal Cairo su un vasto dominio che andava dal Sahara occidentale alla Turchia e scendeva lungo il Nilo fino all'Eritrea e all'odierno Sudan centrale.

Figura complessa e dibattuta, ricordato per la sua sfolgorante politica culturale (fece allestire un'enorme biblioteca che riempì di oltre seicentomila volumi, denominandola 'Khizānat al-kutub' -Il Tesoro dei libri-) e per le sue intemperanze e stravaganze che inclusero una politica vessatoria nei confronti delle altre sette musulmane e delle altre religioni e la distruzione col fuoco della cittadina di Fustat, poi inglobata come povero sobborgo dalla crescita del Cairo, Al-Hakim viene considerato dai Drusi come un Messia ed é al centro di un complesso sistema di fede che mescola elementi musulmani, cristiani e persino derivati da culti gnostici ed esoterici.
Ai Drusi venne permesso di servire nelle forze armate israeliane, seppure in unità segregate, come ai neri americani fino agli anni '50.
Con la fondazione dello Stato israeliano i dirigenti sionisti, fedeli al motto "divide et impera" pensarono di servirsi della Comunità drusa per spezzettare l'unione interreligiosa e interetnica degli abitanti della Palestina; infatti a essi vennero riconosciuti molti diritti negati ai cittadini arabi di Israele, fra cui, ad esempio, quello di portare le armi nelle forze armate nazionali. Tuttavia, dal 1972 in avanti all'interno della loro comunità venne formandosi un movimento sociale e politico che si prefiggeva l'obiettivo di restaurare la "palestinesità" dei drusi, colmando il gap che il diverso trattamento da parte dello Stato sionista aveva scavato fra essi e gli altri loro compatrioti cristiani e musulmani.
Protesta Drusa del 2009 contro l'iniquo trattamento economico delle loro comunità rispetto ai cittadini Ebrei.
Questo movimento, focalizzato dall' "Arab Druze Initiative Committee", si é sempre opposto all'arruolamento dei ragazzi drusi nello Tsahal, e anche in questo caso ha fatto sentire la propria voce con un comunicato stampa nel quale si legge che la famiglia dell'obiettore deve essere "rispettata e onorata per aver evitato che i suoi figli divenissero parte del sistema repressivo di Israele". L'unità del Comitato arabo druso che si occupa di assistenza legale ai "refusnik" della loro comunità si é immediatamente attivata per prestare aiuto anche al giovane Ajoud.

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