giovedì 30 dicembre 2010

Haniyeh chiede alla Lega Araba di tenere sotto controllo Israele e i suoi propositi bellici su Gaza


In un messaggio indirizzato al Segretario generale della Lega Araba Amir Moussah, il primo ministro palestinese Ismail Haniyeh ha domandato che le nazioni ad essa aderenti estendano un reclamo presso il Consiglio di Sicurezza ONU per le continue incursioni militari israeliane contro il territorio della Striscia di Gaza, che si accompagnano a minacce e previsioni di altre, più gravi azioni armate contro la sua popolazione.

Nel messaggio Hanyieh chiede che vengano approntate misure di controllo e prevenzione contro quest'eventualità, che sarebbe letteralmente devastante contro una struttura civile, economica e umanitaria che, stante il perdurare dell'assedio sionista contro la Striscia, non ha mai avuto occasione di riprendersi totalmente dai danni inflitti dal "pogrom" militare del dicembre 2008/gennaio 2009.

Il Primo Ministro ha sottolineato come sia tattica usuale dello Stato ebraico attendere che l'attenzione collettiva della Comunità internazionale sia distratta da qualche evento di grande portata per mettere in atto i suoi piani di aggressione: fu così contro il Libano nel 2006 e anche contro Gaza a fine 2008. L'inchiesta sul comportamento delle truppe sioniste, portata avanti dal giurista sudafricano Richard Goldstone riportò che la condotta delle truppe israeliane a Gaza era "borderline" con il vero e proprio Crimine contro l'Umanità e ricadeva in diverse occasioni nel Crimine di Guerra.


Un esempio furono i ripetuti attacchi portati contro il personale di polizia della Striscia di Gaza: la polizia, in quanto unità non militarizzata e non in grado di intraprendere missioni militari, va considerata alla stregua di un obiettivo civile secondo la Convenzione di Ginevra; pure caserme e commissariati palestinesi vennero deliberatamente fatti segno del fuoco sionista, evidentemente per impedire che i poliziotti potessero aiutare gli abitanti.

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