mercoledì 22 dicembre 2010

Lula: "Fino a che gli Stati Uniti restano unici mediatori la pace in Palestina resterà una chimera!"


Il sostegno diplomatico brasiliano per le rivendicazioni e le aspirazioni palestinesi non si é arrestato con il riconoscimento ufficiale di uno Stato sovrano nei confini indicati dall'ONU con la Risoluzione 242, dalle parole la nazione verdeoro si é dimostrata impaziente di passare ai fatti e, a quanto riportato da Brasilia, ruspe ed escavatrici stanno già operando sul lotto di terreno che ospiterà la futura ambasciata palestinese.

Il presidente brasiliano in scadenza di mandato, Ignacio Lula da Silva, approfittando appieno della libertà delle ultime settimane di carica, ha dichiarato che la pace in Medio Oriente é impossibile fintanto che gli Stati Uniti d'America manterranno una posizione preminente e monopolistica di mediazione dei colloqui e dei negoziati israelo-palestinesi. L'ex inquilino della Casa Bianca Jimmy Carter, architetto dell'Accordo di Camp David e da decenni impegnato nel campo diplomatico con la sua organizzazione no-profit ha subito sottoscritto la dichiarazione di Lula sottolineando la pregiudiziale parzialità di una Casa Bianca "ormai schierata a priori a favore di ogni azione, dichiarazione e iniziativa israeliana" e auspicando che nel prossimo futuro una radicale riforma delle Nazioni Unite dia più voce ai paesi emergenti come appunto il Brasile e l'India, inaugurando una nuova era nei rapporti diplomatici internazionali.

Mahmud Abbas, ex-presidente facente funzione dell'Anp (la cui carica é scaduta nel gennaio 2009), ha espresso la propria personale soddisfazione per i passi intrapresi dal Brasile, mentre l'ambasciatore palestinese nel paese sudamericano, Ibrahim al-Zabeen ha annunciato che le pratiche burocratiche e l'acquisto del terreno necessario per la costruzione di una sede diplomatica sono stati portati a termine lunedì scorso.

Il Brasile ospita una comunità di circa 50,000 cittadini di origine palestinese, per la maggior parte rifugiati della Nakba del 1948, che vivono principalmente nei grandi centri urbani del sud, soprattutto a Sao Paulo.

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