sabato 11 dicembre 2010

Personalità europee di primo piano chiedono sanzioni a Israele se non blocca le colonie


Ventisei influenti e rispettate figure politiche europee, che hanno ricoperto incarichi di Governo nel corso dell'ultimo decennio hanno sottoscritto un appello nel quale si chiedono forti misure di pressione contro Israele in risposta alla continua espansione delle colonie illegali e degli insediamenti e al rifiuto di tenere in considerazione gli accordi sottoscritti e le più basilari norme di Diritto internazionale.
Prodi e Solana.
In una lettera inviata giovedì 9 dicempre alla leadership dell'Unione Europea e ai Governi dei 27 stati membri i firmatari, tra cui Javier Solana, Richard von Weizsacher, Felipe González, Romano Prodi e Mary Robinson dichiarano il loro sostegno per il riconoscimento immediato di uno Stato palestinese come alternativa ai negoziati del 'Processo di pace', ormai evidentemente arrivati a un punto morto.

Gonzalez e la Robinson.
Essi chiedono all'Unione Europea di trovare il coraggio e la determinazione a giocare un ruolo efficace e attivo in maniera autonoma e indipendente dagli Stati Uniti; per esempio chiarendo che le relazioni con Israele potrebbero essere congelate e persino interrotte, con l'applicazione di sanzioni, nel caso che lo Stato ebraico continuasse con la sua politica di espropri e demolizioni nei confronti della popolazione palestinese.

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