lunedì 24 gennaio 2011

Manifestazioni a Pittsburgh e New York contro chi fa affari con l'Apartheid israeliano


Negli scorsi giorni la rete di attivisti e associazioni che negli Stati Uniti tengono viva l'attenzione sulle sofferenze del popolo di Palestina si é prodotta in due importanti manifestazioni contro coloro che forniscono allo Stato sionista dell'Apartheid i mezzi e gli strumenti di repressione: oltre cento manifestanti, coordinati dal Comitato di Pittsburgh per la Solidarietà con la Palestina, si sono riuniti a Jamestown davanti alla sede della "Combined Systems Incorporated", l'azienda che tramite una sua sussidiaria fornisce all'esercito e alla polizia israeliani il gas urticante che viene sparato contro i manifestanti.

Sotto l'azzeccato ed evocativo slogan "Gas won't tear us apart" (che gioca sul doppio significato di 'tear'-lacrima e 'to tear apart'-dividere) i manifestanti hanno espresso la loro indignazione e riprovazione morale al fatto che la Combined Systems fornisca a Israele materiali suscettibili di diventare letali se usati nella maniera smodata e impropria tipica delle forze di repressione sioniste, che usualmente sparano candelotti in linea retta cercando di colpire i manifestanti con essi...e li usano in maniera tanto massiccia e concentrata da sforare qualunque parametro di sicurezza, raggiungendo concentrazioni di gas che, come nel caso di Jawaher Abu Rahmah all'inizio dell'anno, si rivelano sufficienti a uccidere.

A centinaia di chilometri di distanza, nella metropoli di New York, pochi giorni prima si era tenuta un'altra manifestazione durante la quale numerosi attivisti coordinati dall'associazione "Adalah NY" hanno picchettato gli uffici di Manhattan della "Point Lookout Capital Partners" un gruppo di investimento che ha interessi nella CSI; secondo il comunicato stampa rilasciato da Adalah NY i partecipanti hanno esposto cartelli che ricordavano le vittime della repressione israeliana facilitata dai gas made in Usa fra cui Jawaher, suo fratello Bassem (ucciso da un candelotto sparatogli direttamente contro) e vari attivisti internazionali feriti o resi invalidi, come per esempio il 27enne Tristan Anderson.

Dave Lippman, membro anziano di Adalah NY, ha dichiarato che i contribuenti americani vengono resi complici dei crimini e degli abusi di Israele a causa della scellerata politica di "aiuti" del Governo Usa, manipolato dalla Lobby sionista nel versare annualmente oltre tre miliardi di dollari allo Stato ebraico, più di quanto garantisca all'intero continente africano, "la Casa Bianca deve cessare questo perverso flusso di aiuti a un regime che tiene in spregio le più elementari norme di umana decenza, e la CSI e Point Lookout Capital devono interrompere i loro rapporti commerciali, diretti o indiretti, con Israele".

Oltre novemila cittadini americani, finora, hanno partecipato alla campagna di email indirizzata verso la compagnia di Jacksonville, il management di Point Lookout e verso il Gruppo Carlyle, altra impresa finanziaria che investe nella CSI; diverse altre centinaia, invece, hanno veicolato la loro riprovazione verso il Dipartimento di Stato.

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