domenica 13 febbraio 2011

Israele paga blogger e webmaster per sostenere le sue politiche criminali!

 La rivoluzione democratica nel mondo arabo corre sui cavi e sulle fibre della rete, coinvolgendo masse enormi di cittadini che vogliono diventare (o tornare a essere) padroni del loro futuro e artefici del loro destino. Il Governo dell'Apartheid sionista, preoccupato da tutto ciò, vorrebbe correre ai ripari ma non ha la necessaria "massa critica" di ammiratori o sostenitori.

Come coloro che si figurano grandi amatori ma non hanno né la bellezza fisica né il fascino personale per suscitare passione nell'altro sesso, Israele, desiderando appoggio e solidarietà mediatica ma riuscendone a racimolare poca o nulla si "adatta" a pagare per ottenerla.
Shekel israeliani per tutti! Basta adattarsi a sostenere un po' di razzismo assassino!!
E' nota l'esistenza di diversi outlet informatici filosionisti anche nella blogosfera italiana, ridicoli ricettacoli di menzogne e propaganda che rispondono ai nomi "informazione corretta", "secondo protocollo", "liberali per israele" e via bestemmiando.

Queste sentine, che infestano e appestano la Rete, vengono mantenute in vita con cospicui emolumenti di shekel da parte di Tel Aviv, che, genuinamente atterrita dai recenti sviluppi della situazione in Egitto, ha deciso di gettare un milione e duecentomila Euro nel calderone del sostegno cibernetico prezzolato.

Prepariamoci quindi a venire ulteriormente appestati da blog, da siti, da fasulli account facebook e twitter dai quali sedicenti ammiratori degli assassini di Jenin, Gaza, Qana, Dahlyeh e della Freedom Flotilla cerceranno di guadagnarsi l'osso tirato loro dal regime dell'Apartheid.

Il modus operandi sionista, totalmente opposto al concetto base della Rete, che é quello di radunare, riunire e far incontrare le opinioni che vengono "dal basso", creando genuini poli di aggregazione sociale, politica o culturale viene chiamato "astroturfing", in contrapposizione al "grassrooting".

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