lunedì 21 febbraio 2011

L'Egitto libera quattordici prigionieri politici palestinesi, incarcerati e torturati sotto il regime di Mubarak


Le autorità egiziane hanno liberato nella notte tra sabato 19 e domenica 20 febbraio ben quattordici cittadini palestinesi che erano detenuti nelle carceri del paese per motivi politici, arrestati dal regime dell'ex-autocrate del Cairo Hosni Mubarak per compiacere i propri padroni americani e sionisti.

Emad al-Sayyed, portavoce dei parenti dei Palestinesi detenuti in Egitto, ha letto una dichiarazione secondo la quale quattro dei liberati sarebbero stati rilasciati dalla prigione cairota di Aqrab, mentre gli altri dieci da quella di Burj al-Arab, ad Alessandria.

I detenuti sono stati riuniti in gruppo, ma per ora la loro posizione é sconosciuta; probabilmente, come per i dissidenti sovietici che venivano liberati dal cosiddetto "Arcipelago Gulag" stanno venendo 'tirati a lucido' in qualche località segreta, in modo che i segni delle privazioni e delle sevizie che hanno subito in questi anni non siano troppo visibili.

Interrogato sul numero di Palestinesi rimanenti nelle carceri egiziane Al-Sayyed ha detto che, in mancanza di statistiche ufficiali, la sua organizzazione si basa su stime prudenziali che parlano di circa una quarantina di prigionieri ancora detenuti nel paese; il regime di Mubarak, nei suoi 32 anni di vita, era riuscito a sopravvivere solo grazie al terrore politico generalizzato e alla presenza di uno spietato sistema carcerario e di tortura, che aveva messo a disposizione anche del Presidente Bush e del suo sistema di rapimenti e trasferimenti illegali di prigionieri attraverso l'Europa e il Medio Oriente.

I quattordici Palestinesi liberati si uniscono a quelli che erano riusciti a evadere durante la rivolta anti-Mubarak e a tornare rocambolescamente alla loro Patria e alle loro case.

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