martedì 8 febbraio 2011

Time magazine: "La prossima rivoluzione araba sarà in Cisgiordania?"


La rivista statunitense "Time" ha dichiarato in suo servizio che la Cisgiordania sembra per certi aspetti pronta a unirsi alla Tunisia, all'Egitto, alla Giordania, allo Yemen nella lista delle 'rivoluzioni arabe' che hanno scandito questo primo spicchio di 2011; quello che la rende 'matura' per un'esplosione di rabbia popolare, oltre alla notoria brutalità e corruzione degli uomini e dei dirigenti di Fatah (rimasti in controllo del territorio dopo il loro fallito Colpo di Stato del 2007), sarebbe il "detonatore" dell'immenso scandalo suscitato dalle rivelazioni di Al-Jazeera, che ha portato alla luce il servilismo e il collaborazionismo degli uomini di Abu Mazen coinvolti nel cosiddetto "Processo di Pace" con Israele.

Nel suo ultimo numero, uscito in edicola nella mattinata del 7 febbraio, 'Time' riporta che i vertici della fazione Fatah sono letteralmente sul chi vive, controllando scrupolosamente ogni movimento e assembramento di folla, preparando squadre antisommossa di pronto intervento, come quelle che per tre volte negli ultimi due giorni sono dovute intervenire per disperdere assembramenti di cittadini che esprimevano la loro solidarietà con la protesta del Cairo e di Alessandria.

La censura e il controllo sui media cisgiordani sono ai loro massimi livelli e, secondo fonti locali, Fatah ne starebbe approfittando anche per intensificare la sua caccia ai militanti e ai sostenitori di Hamas, molto numerosi fra la popolazione, anche a oltre tre anni dal Golpe portato avanti da Abu Mazen e soci su commissione israeliana e americana. Ultimamente due simpatizzanti di Hamas sarebbero stati rapiti a Salfit e a Jenin, l'ex-prigioniero di Israele Jaber Dawud sarebbe stato 'convocato' dalla polizia di Fatah per 'accertamenti' (dopo che é stato liberato da una galera sionista meno di sei mesi fa) e lo Sceicco Hasan Manasra sarebbe stato torturato fino a rimanere sfigurato e con danni permanenti agli occhi e ai timpani durante un interrogatorio da parte degli aguzzini del 'governo' di Ramallah.

Eppure, se l'intera popolazione della Cisgiordania si sollevasse, nemmeno misure dieci volte più dure e disumane di queste servirebbero a salvare Mahmud Abbas e la sua cricca.

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