lunedì 28 marzo 2011

Beduini del Sinai tentano di nuovo di colpire il gasdotto verso Israele e Giordania, questa volta fallendo!


Il periodico indipendente egiziano Al-Badil ha comunicato che un nuovo attentato esplosivo, questa volta fallito, é stato messo in atto contro una stazione di pompaggio del gas naturale che dall'Egitto veniva fino a poche settimane fa inviato in Israele, secondo accordi fraudolenti presi dai figli di Mubarak e dai responsabili dell'energia e degli idrocarburi del passato regime, che hanno defraudato l'economia e l'erario egiziano di centinaia di milioni di metri cubi di gas combustibile e di una rendita di circa 12 miliardi di Euro.

Secondo i giornalisti egiziani un commando di dieci uomini armati ha minacciato le guardie allontanandole dalla loro postazione presso l'impianto, nel nord del Sinai, e avrebbe poi fissato un congegno esplosivo ai macchinari di pompaggio; questo però, anziché detonare, si sarebbe rivelato difettoso e sarebbe stato rimosso dai guardiani, che erano tornati sul posto dopo aver visto che i potenziali attentatori si erano dileguati su due piccoli furgoni scoperti.

Intanto, nell'ennesima ridda di annunci e smentite riguardo il ripristino della fornitura di gas egiziano a Israele, le fonti degli organi di sicurezza del gasdotto hanno recentemente negato che la previsione fatta negli scorsi giorni dal tabloid israeliano 'Yedioth Ahronot', che preconizzava una ormai imminente ripresa del pompaggio di gas in direzione dello Stato ebraico, sia basata, anche in minima parte, su stime o progetti delle competenti autorità del Cairo. Sembra proprio che dopo sei anni di 'vacche grasse' Israele dovrà adattarsi a fare a meno del gas egiziano ancora per un po'.

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