domenica 10 aprile 2011

Amayreh: Israele spera di piegare i Palestinesi, ma sta solo scavandosi la fossa


Ancora una volta riapre il baraccone del tiro al bersaglio per l'esercito israeliano a Gaza, in meno di 48 ore Israele ha assassinato non meno di venti Palestinesi, in massima parte civili inermi, usando armi costosissime e sofisticate fornitegli con generosità e larghezza di mezzi dall'arsenale americano, per infliggere morte e distruzione contro un popolo che, per reagire, riempie tubi di metallo di esplosivo e propellente, oppure ricorre a tecnologie ex-sovietiche degli anni '60.

Rapporti d'agenzia dalla Striscia costiera parlano già di testate al fosforo bianco e bombe a grappolo utilizzate su aree civili, come già successo durante il "blitz" del 2008-2009, senza che alcuna reazione o contromisura apprezzabile sia stata intrapresa dalla comunità internazionale contro gli aggressori e gli assassini.

Anche questa volta, la voce del mondo é notevole unicamente per la sua assenza e il silenzio che circonda l'ennesimo martirio di Palestinesi; il che, come già in passato istiga e invita i Generali sionisti a prolungare e intensificare le loro operazioni criminali su Gaza, rassicurandoli sulla loro presente e futura impunità per qualunque eccesso possano commettere.

E, quand'anche qualche flebile e isolata voce si levasse contro Israele e le sue politiche di aggressione, la pasciuta e pervasiva lobby ebraica internazionale sarebbe pronta a mobilitarsi per contastare e a volte addirittura far rovesciare qualunque giudizio negativo e di condanna verso lo Stato sionista, come ad esempio é successo recentemente con il giudice Ebreo sudafricano Richard Goldstone che, sottoposto a un fuoco di fila di ipocrite e disingenue accuse di "antisemitismo" per il suo equilibrato e imparziale rapporto su "Piombo Fuso" (dove si evinceva che sia Hamas che Israele avevano avuto comportamenti criticabili, ma Israele era comunque colpevole delle violazioni e dei crimini peggiori) ha infine ceduto alla pressione rilasciando vergognose e servili dichiarazioni di "contrizione" e "mea culpa" che hanno fatto gonfiare e battere il petto di sionisti crassi e rozzi come il Ministro Lieberman, che si sono congratulati con la lobby a sei punte per il suo "ottimo lavoro".

Tornando a bomba, Israele pretende di stare 'reagendo" a un attacco di Hamas contro un pullman di coloni, in cui due di essi sono stati feriti, uno dei quali in maniera critica.

Questa, naturalmente, é una oscena bugia.

A parte che il pullman, contenendo coloni che spalleggiano e facilitano l'annessione "manu militari" di territorio palestinese illegalmente occupato, si configurava già da subito come legittimo obiettivo di guerra, lo stesso pullman, percorrendo una zona di occupazione armata, non può in alcun modo e secondo alcuna prospettiva venire definito un 'bersaglio civile', ma era invece un mezzo usato da forze di invasione in quella che, comunque la si guardi, é una zona di guerra.

Comunque, come hanno presente tutti coloro che seguono l'evolversi della situazione da vicino, é stato Israele a rompere la tregua, che Hamas aveva tutte le intenzioni di mantenere e prolungare, anche a costo di intervenire con sanzioni e disciplina severa contro quelle fazioni della Resistenza che invece mantenevano al riguardo posizioni divergenti. Gli attacchi israeliani sono cominciati tra martedì e mercoledì, mentre il bombardamento del pullman é avvenuto, come altre operazioni palestinesi di risposta e rappresaglia, giovedì pomeriggio.
"Hasbara in azione", su 'Repubblica', il quotidiano di proprietà dell'Ebreo sionista De Benedetti, il pennivendolo Fabio Scuto ha la faccia tosta di parlare di 'tiro al bersaglio di Hamas' sui 'poveri coloni sullo scuolabus'...quando si dice avere la faccia come il posteriore!
Naturalmente i media occidentali asserviti a Israele hanno taciuto degli attacchi sionisti con cui é stata rotta la tregua e sono stati uccisi oltre una dozzina di abitanti della Striscia di Gaza, mentre hanno strombazzato ai quattro venti con dovizia di particolari l'attacco ai "poveri coloni", presentandoli come innocui civili ingiustamente perseguitati dai 'terroristi' di Hamas, snaturando e pervertendo ai loro fini di propaganda la realtà dei fatti.

Hamas ha dichiarato a più riprese di non essere interessato a un rinnovarsi della guerra su Gaza del 2008-2009, il suo mordere il freno e il suo mantenere e prolungare la tregua é eloquente indizio in merito, ma comunque Hamas non può restare con le mani in mano di fronte all'escalation di violenza sionista, non glielo permettono la sua storia e la sua tradizione e, inoltre, Hamas é la forza che esprime il legittimo Governo in carica a Gaza (l'unico Governo palestinese investito di reale autorità come per i risultati delle elezioni del 2006), ha quindi il dovere morale di rispondere e cercare di rendere il prosieguo delle operazioni militari costoso e doloroso per Israele, qualunque altro Stato del mondo farebbe così, se attaccato.

Ad ogni modo né Hamas né la popolazione civile di Gaza si arrenderà mai di fronte a questa aggressione sionista o davanti a una nuova campagna modello "Piombo Fuso", non importa quanto feroce, violenta o sanguinosa possa essere; per quanto le circostanze correnti possano essere a sfavore della parte palestinese ma non si può cedere all'ingiustizia, per quanta forza bruta essa possa schierare e mettere in campo, farlo significherebbe fare strame di qualunque nozione di Ragione, Giustizia e Diritto, forse l'Europa e gli Stati Uniti sono disposti a tollerare una tale resa, non la Palestina, non Gaza.

E' sicuro, d'altra parte, che ancora di più di quello che aggredì e fece scempio di Gaza oltre due anni fa, questo Governo israeliano rappresenti la parte più militarista, intollerante, aggressiva, razzista, retriva e fascista di una società che, persino nelle sue componenti più 'progressiste' e 'liberali' (nell'accezione americana del termine) non si fece nessuno scrupolo di bombardare a tappeto i civili libanesi e palestinesi tra il 2006 e il 2009.

Questa parte vorrebbe tenere i Palestinesi sotto costante scacco psicologico, esercitando il terrore e l'intimidazione attraverso una reiterata serie di aggressioni militari come quella in corso, fino a piegarli a uno stato di abietta sottomissione.

In ultima analisti, Israele, scimmiottando atteggiamenti e iniziative tipiche dei nazisti della Seconda Guerra Mondiale, vorrebbe che i Palestinesi si rassegnassero a soffrire e morire in silenzio, accettando il loro status di 'animali da preda' che possono in qualunque momento venire perseguitati e uccisi da membri della 'Razza padrona' ebraica, senza fare nemmeno il gesto di raccogliere una pietra e lanciarla in gesto di sfida contro coloro che si accingono a tormentarli e ucciderli.

Un simile Stato, che persegue e spera di raggiungere tali obiettivi, non sta facendo altro che scavarsi la fossa con le proprie mani e, quando finalmente vi cadrà dentro, sarà con una caduta particolarmente fragorosa e rovinosa, drammatica ed esemplare, proporzionata alla violeta arroganza e sanguinosa insolenza che ha ampimente dimostrato ed esercitato in tutte le decadi della sua biasimevole storia.



Khalid Amayreh, Al-Quds.

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