giovedì 5 maggio 2011

Il Generale Jafaari: "Riyadh inviando truppe in Bahrein ha commesso grave errore, di cui pagherà presto le conseguenze!"

Il Maggior Generale Mohammed Ali Jafaari, comandante in capo dell'IRGC, la Guardia rivoluzionaria iraniana, ha dichiarato in una intervista all'agenzia di stampa FARS che la decisione saudita di inviare truppe da combattimento nell'isola di Bahrein per aiutare la dinastia Al-Khalifa a reprimere nel sangue le manifestazioni popolari per la democrazia é stata "un clamoroso e imperdonabile errore, per cui l'Arabia Saudita pagherà presto un prezzo salatissimo".

Interrogato in merito al fatto se la decisione dell'intervento militare in Bahrein possa essere stata presa in funzione anti-iraniani Jafaari ha dichiarato che ciò é certamente possibile, visto che, nonostante lo specchiato record della Repubblica islamica nel non interferire con gli affari interni dei paesti circonvicini, le corrotte dinastie petrolifere del Golfo sono costantemente vittima della disinformazione di Washington che usa Teheran come 'uomo nero' per spaventare i pavidi sceicchi e legarli a doppio filo alle proprie ingerenze politiche e militari.

Il Comandante dell'IRGC ha sostenuto che sarebbe possibilissimo per Teheran compiere mosse simili all'intervento saudita in Bahrein, per sostenere o collocare al potere forze amiche in paesi confinanti (si pensi soltanto all'Irak), ma che la dottrina politica e diplomatica della Repubblica islamica non é interessata a tali manovre, preferendo promuovere un clima di intesa nel rispetto reciproco di libertà, autonomia e indipendenza.

Riguardo alla potenza dei rispettivi apparati militari il Maggior Generale ha detto che, nonostante le sue spese pazze in ogni sorta di hardware militare americano e occidentale l'esercito saudita rimane sempre un gradino sotto alle capacità delle forze armate iraniane: innanzi tutto perché i modelli e i sistemi d'arma che gli Stati Uniti e i loro alleati vendono ai paesi 'satelliti' non sono mai paragonabili a quelli che essi riservano alle sue truppe, con il risultato che i loro alleati si riempiono gli arsenali di attrezzature con un gap tecnologico da dieci a quindici anni rispetto alle esigenze di una forza armata moderna, secondariamente perché, se mai volessero usarle per scopi non totalmente condivisi dai loro 'benefattori' occidentali, i Sauditi si troverebbero improvvisamente senza assistenza tecnica, munizioni e parti di ricambio.

La Repubblica iraniana, invece, ha brillantemente superato ogni problema di dipendenza dall'estero mediante la vittoriosa "Jihad per l'Autonomia nella Difesa", grazie alla quale é attualmente in grado di produrre tutti i tipi di armi ed equipaggiamenti necessari alle proprie forze aeree, terrestri, navali, missilistiche e di difesa civile.


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