venerdì 6 maggio 2011

Deraglia sempre più l'alta velocità israeliana! Anche Deutsche Bahn abbandona grazie alle pressioni del movimento BDS!!


La parlamentare tedesca della Sinistra comunista (Die Linke) Heike Hänsel ha salutato con gioia la notizia che la compagnia ferroviaria nazionale Deutsche Bahn si é completamente e definitivamente ritirata dal progetto di linea ad alta velocità israeliana che avrebbe dovuto connettere la parte occupata di Gerusalemme con Tel Aviv, la cui costruzione avrebbe offerto al Regime dell'Apartheid il pretesto per nuovi abusi e furti di terre nei confronti dei Palestinesi.

In un comunicato stampa rilasciato ad Al-Jazeera la Hänsel ha dichiarato che DB si é ritirata dalla joint venture a causa delle vittoriose pressioni del movimento BDS tedesco e della mobilitazione di politici tedeschi e palestinesi e di attivisti internazionali. La DB, diplomaticamente, ha citato "problemi con il tracciato della linea alla luce delle leggi internazionali".

Infatti le leggi internazionali, che Israele cerca sistematicamente di violare e ignorare, forte del sostegno ipocrita e complice degli Usa, impediscono agli Stati che occupano militarmente terra non loro di costruire infrastrutture che rafforzino l'occupazione o facilitino l'insediamento di popolazione allogena (come ad esempio i violenti miliziani fondamentalisti armati che Israele lascia proliferare negli insediamenti illegali); la costruzione della ferrovia va contro sia la Convenzione dell'Aia del 1907 che contro la Quarta Convenzione di Ginevra del 1949.

Heike Hänsel, insieme alla compagna di partito Inge Höger e al cristiano democratico Michael Grosse-Brömer aveva inviato una lettera di avvertimento al Ministero degli Esteri della Repubblica Federale che indicava come la ferrovia avrebbe aiutato gli occupanti sionisti a isolare ulteriori villaggi e comunità cisgiordane, come a Beit Aqsa e Beit Surik. Con questa nuova vittoria il Movimento BDS vede giustificato il suo attivismo e l'ottimismo in merito alla possibilità di convincere sempre più aziende e industrie a ritirare o interrompere ogni forma di investimento e cooperazione con il Regime di Tel Aviv.

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