martedì 24 maggio 2011

Nabih Berri condanna le ingerenze americane nelle questioni interne libanesi


Il Presidente del Parlamento libanese Nabih Berri (sopra) ha stigmatizzato senza mezze misure quelle che ha definito "insopportabili ingerenze" del Vicesegretario di Stato Usa Jeff Feltman (sotto) nelle dinamiche politiche interne libanesi. Parlando al quotidiano As-Safir Berri si é detto arciconvinto di aver fatto la scelta giusta rifiutando un incontro ufficiale col rappresentante statunitense in visita, giacché il riceverlo avrebbe potuto dare la falsa impressione di riconoscergli un qualche ruolo nella situazione politica attuale.

Feltman si é recato in Libano nell'improbabile tentativo di "portare acqua" al mulino della sfilacciata e indebolita coalizione filo-israeliana e filo-occidentale guidata da Sa'ad Hariri, oltre che per monitorare la situazione dei rifugiati palestinesi dopo le loro massicce manifestazioni al confine con Israele e per tentare di aiutare coloro che hanno interesse a destabilizzare la vicina Siria attraverso infiltrazione di agitatori armati e agenti provocatori.

Berri ha dichiarato ai cronisti di As-Safir che l'inaffidabilità e la parzialità dell'Amministrazione Obama risultano evidenti dalla maniera in cui Feltman, premunendosi di raccomandare "maggiore sicurezza ai confini" non abbia pronunciato nemmeno mezza parola contro il massacro israeliano di dozzine di manifestanti, quando invece la Casa Bianca é sempre pronta a stracciarsi le vesti parlando di "diritti umani" quando l'obiettivo é diverso da Israele.
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