venerdì 27 maggio 2011

Come promesso, le masse sciite irachene si mobilitano contro ogni opzione di permanenza delle truppe Usa nel paese!

Una imponente manifestazione di protesta ha riempito le strade di 'Sadr City', il sobborgo sciita di Bagdad intitolato al religioso sciita fatto uccidere da Saddam Hussein il cui figlio Moqtada guida oggi una delle fazioni politiche più potenti e influenti del paese, controllando sette ministeri 'strategici' nel Governo guidato da Nouri al-Maliki; circa 70mila persone si sono radunate agitando bandiere nazionali e scandendo slogan contro gli Usa e contro il protrarsi della loro occupazione militare del paese mesopotamico, che dovrebbe avere termine, da accordi bilaterali siglati tre anni addietro, con il termine del 2011.


Moqtada al-Sadr, frustrando le aspettative dei suoi più accesi sostenitori, non ha presenziato, mandando in sua vece Salah al-Obeidi ad arringare la folla; l'intervento di Obeidi si é centrato sulla lode per la maniera composta e pacifica con cui l'immenso raduno si é svolto, prova chiara che il paese é stabile e non ha bisogno della 'sorveglianza' di truppe straniere sul suo territorio. Il Presidente del Parlamento irakeno, Ousama al-Nujaifi ha definito la marcia "una chiara e concreta prova dell'unità del popolo iracheno sulle questioni di interesse nazionale comune".


Con una simile mobilitazione popolare contro ogni prospettiva di estensione della missione per i quarantaseimila militari usa ancora in Irak le possibilità che i generali del Pentagono convincano un titubabte Maliki a sacrificare quasi certamente la sua carriera politica per questo scopo si fanno decisamente scarse, se non addirittura nulle.
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