domenica 10 luglio 2011

Tracce di corruzione nell'accordo Berlino-Ryiadh per la vendita di carri armati: gli sporchi affari di Casa Saoud!


Il senatore verde Hans Christian Stroeble, citato sul settimanale Deutsche Welle ha dichiarato che "consistenti mazzette" sarebbero state versate da diplomatici sauditi a politici liberali e conservatori per condurre a buon fine la trattativa per la vendita di 200 carri armati Leopard 2A7. La bestiale condotta delle truppe saudite in Bahrein, dove nel silenzio assordante dei media occidentali ipocriti e corrotti esse si sono abbandonate a massacri degni degli Unni e dei Lanzichenecchi, ha scatenato le critiche dei partiti e delle organizzazioni di sinistra, che hanno denunciato come le armi e gli equipaggiamenti 'made in Germany' potrebbero essere al centro dei prossimi eccessi degli sgherri di Ryiadh.

"Se i carri armati Leopard verranno usati per schiantare barricate erette dal popolo in protesta e per schiacciare manifestanti che chiedono libertà e democrazia allora il sangue che essi verseranno ricadrà su coloro che li hanno venduti a un regime tirannico e feroce" ha dichiarato, con esemplare chiarezza e coraggio civile, Renke Brahms, Commissario per la Pace della Chiesa Evangelica Tedesca. Katja Keul, parlamentare verde, gli fa eco notando come l'accordo di esportazione "violi pesantemente le linee-guida etiche per il commercio estero che la Repubblica Federale si é impegnata a rispettare".


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