lunedì 22 agosto 2011

"Le vostre scuse non sono abbastanza, il sangue egiziano non si può versare senza conseguenze!"


Il Governo egiziano considera le "scuse" manifestate nelle ultime ore dal Ministro della Guerra sionista Barak e dal Presidente (ed ex-Criminale di Guerra) Shimon Peres per l'uccisione di guardie di confine del Cairo nel corso delle sconsiderate incursioni armate contro Gaza come "inappropriate e non sufficienti" a chiudere la frattura diplomatica che si é generata tra il Paese delle Piramidi e Tel Aviv.

"Stiamo parlando di un grave incidente che ha oltraggiato il popolo egiziano; il sangue dei nostri cittadini, in uniforme o meno, non é qualcosa che si possa versare a cuor leggero", questo il sunto delle dichiarazioni di Sharaf e della Giunta di Transizione che, tuttavia, vedono positivamente l'invito a formare una commissione di indagine mista sull'incidente purché il procedimento sia "rapido" e porti a risultati conclusivi e chiari.

Intanto continuano le proteste attorno all'ambasciata sionista del Cairo, ma anche attorno al consolato di Alessandria, dove migliaia di persone serrano da presso gli edifici chiedendo l'immediata partenza (o espulsione) del personale diplomatico e l'interruzione delle relazioni ufficiali col Regime dell'Apartheid, che l'Egitto accettò come conseguenza dell'umiliante 'Accordo di Camp David',

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