venerdì 30 settembre 2011

La Lega Araba critica il continuo proliferare degli insediamenti ebraici illegali in terra palestinese!


Il Segretario Generale della Lega Araba, l'Egiziano Nabil Arabi, ha condannato senza mezzi termini i programmi di espansione e metastasi delle colonie ebraiche illeghali a Gilo e a Gerusalemme Est, già finite sotto il fuoco incrociato dei rappresentanti dell'ONU e dei titolari degli Esteri americani ed europei; Arabi ha definito i progetti sionisti in merito: "scandalosi" e "in totale contrasto con le Leggi internazionali in merito", articolando come simili avvenimenti dimostrino oltre ogni ragionevole dubbio il totale fallimento delle politiche americane, diretta conseguenza dell'incapacità Usa di imporre a Israele una condotta costruttiva e moderata.

Ma il Governo del regime ebraico, come al solito, non accetta critiche o appelli alla ragionevolezza e, tramite una dichiarazione di Mark Regev, portavoce del Premier Benji Netanyahu fa sapere di non avere alcuna intenzione di recedere dai suoi progetti di occupazione, colonizzazione e pulizia etnica. Giocando disonestamente sui termini Israele cerca di negare l'evidenza e di sostenere che Gilo, cancro di cemento stipato di miliziani fanatici paracadutati in Cisgiordania dai quattro angoli del mondo, non sia una 'colonia'.

In realtà il Governo Netanyahu può chiamare Gilo come vuole, ma il fatto che sorga su terreno occupato militarmente lo rende ipso facto 'zona occupata' e ogni tentativo di trasferirvi popolazione o di incrementare quella già trasportatavi è una colonizzazione e un'operazione di sapore hitleriano o staliniano, che non ha posto in un mondo che si vorrebbe regolato dalle leggi della Democrazia, del Diritto e dell'Autodeterminazione.
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