mercoledì 28 settembre 2011

Liberato Samir Allawi, il reporter palestinese che ha detto "No", al Mossad e per questo é stato incarcerato!


Samir Allawi, il caporedazione dell'emittente Al-Jazeera in Afghanistan é stato liberato nelle scorse ore dopo aver passato settimane nelle galere sioniste, dove era stato gettato per essersi rifiutato di diventare informatore del Mossad sul posto di lavoro. Allawi, nato e cresciuto in Palestina, era stato bloccato al Ponte Allenby mentre lasciava i territori occupati da Israele dopo una breve visita a familiari e parenti. Fermato secondo le assurde regole sulla "carcerazione amministrativa" non ha mai ricevuto una giustificazione ufficiale per il suo arresto, anche se in cuor suo sapeva perfettamente, come ha affermato più volte che esso rappresentava la "punizione" per essersi rifiutato di diventare una spia per conto del Mossad.

Adesso, di fronte all'incapacità dei suoi persecutori di formulare un'accusa coerente contro di lui persino l'autorità giudiziaria del regime ebraico ha dovuto rimetterlo in libertà, quarantanove giorni dopo il suo fermo, esattamente sette settimane. Durante questo tempo Allawi, sofferente di affezioni respiratorie e di squilibri glicemici, é stato lasciato privo di ogni cura e assistenza medica ed é stato inoltre vittima di pressioni psicologiche e maltrattamenti, evidentemente con l'intento di ottenere una 'confessione' che permettesse di trattenerlo ulteriormente in carcere.

Ufree, il gruppo europeo per i Diritti Umani con base ad Oslo ha dichiarato che il caso del giornalista palestinese che contromisure legali di fronte a ogni corte internazionale competente dovrebbero venire intraprese per scoraggiare lo Stato ebraico dal pensare di poter gettare in carcere ogni persona che non si pieghi ai suoi ricatti. Allawi é stato seguito e assistito dai suoi datori di lavoro, in particolare da Mr. Ilyas Karram e dall'avvocato Saleem Wakeem.
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