martedì 13 settembre 2011

Lo Stato-canaglia sionista vuole usare i curdi per colpire la Turchia, ma Ankara rilancia equipaggiando i suoi F-16 per colpire bersagli israeliani!


Il Ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ha reagito con fermezza e decisione alla voce, filtrata nel corso del weekend attraverso le colonne del quotidiano sionista 'Yedioth Ahronoth' come una sorta di melma velenosa, che il regime ebraico avrebbe intenzione di fornire sostegno ai militanti del PKK, organizzazione che in Turchia si é macchiata di numerosi atti di terrorismo. "Ogni volta che qualcuno vuole antagonizzare la Turchia" ha spiegato Davutoglu "Pensa di poter usare i curdi come arma, ma il nostro paese é pronto a portare avanti una lotta vittoriosa contro provocatori e terroristi e contemporaneamente proseguire nel processo di democratizzazione interna, nessuno speri di poter impensierire o ricattare il nostro paese in questo modo!".

Davutoglu ha quindi spiegato che il cul de sac politico-diplomatico in cui Israele é rimasto intrappolato era purtroppo inevitabile "visto che lo Stato sionista non é riuscito a comprendere il processo di profonda trasformazione che l'intero Medio Oriente ha imboccato negli ultimi anni; Israele é come un bambino viziato che non capisce che le persone attorno a lui non sono più disposte a tollerarne le intemperanze e i capricci".

Intanto, in un ambito solo marginalmente correlato, ma che pensiamo gravido di conseguenze future, riportiamo la notizia che Ankara abbia radicalmente modificato l'elettronica dei suoi cacciabombardieri F-16 di produzione americana, scartando quelle parti che automaticamente designavano "amico" un bersaglio o un apparecchio di Israele; impedendo quindi ai militari turchi la possibilità pratica di attaccarne aerei e installazioni. Il nuovo sistema, che svincola e affranca la Turchia dalle "lealtà" gradite a Washington e ai ricchi lobbisti 'a sei punte', grazie ai quali il Campidoglio è divenuto un docile strumento in mano a Tel Aviv e ai componenti della 'cupola' sionista globale, rappresenta un importante passo sulla via dell'autosufficienza nelle questioni militari e di Difesa, passaggio obbligato per una politica estera veramente autonoma.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento