sabato 22 ottobre 2011

La Tunisia in "pausa di riflessione" si prepara alle elezioni di domani per la Costituente!


Per tutta la giornata di oggi tacciono in Tunisia i megafoni, gli spot, i comizi, e i dibattiti pre-elettorali, che hanno imperversato nel paese mentre il resto del Nordafrica e del Medio Oriente vivevano settimane concitate e, a volte, anche tragiche; con la mattinata di domani si apriranno seggi e sezioni elettorali per eleggere i rappresentanti della nuova Assemblea Costituente che stilerà una nuova Carta per sostituire un nuovo sistema di Governo al regime autoritario del tiranno esiliato Ben Ali.
Ennahda
I risultati elettorali, c'é da aspettarselo, fungeranno anche da 'cartina tornasole' per umori e tendenze non solo del paese nordafricano, ma anche dell'intero movimento della Primavera Araba, che ha preso l'abbrivio proprio dalla rivolta cominciata, a sidi Bou Zid, con l'autoimmolazione di un giovane fruttivendolo abusivo a cui gli sbirri di Ben Ali avevano confiscato merce e incasso. Per conquistarsi il voto popolare si affronteranno circa 10mila candidati, riuniti in 81 partiti e numerosi raggruppamenti di candidati indipendenti; sono in ballo 218 seggi suddivisi in 33 province.

Cinquemila osservatori tunisini e 530 stranieri sorveglieranno la regolarità delle procedure di voto. I partiti più favoriti sono l'Ennahda (Rinascimento Islamico), il Partito Democratico-Progressista, il Forum Democratico dei Lavoratori e della Libertà (Ettakatol) e il Congresso della Repubblica. Secondo le proiezioni l'Ennahda avrà la maggioranza, il PDP cercherà una 'vittoria tattica' rendendosi indispensabile per una maggioranza condivisa, mentre Ettakatol e Congresso si disputeranno la supremazia tra gli elettori di Sinistra.

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