sabato 29 ottobre 2011

L'Alleanza 8 marzo rifiuta i tentativi ricattatori dell'occidente imperialista: "Non finanzieremo la vostra corte-canguro!"



La leadership della "Alleanza 8 Marzo", la coalizione politica progressista che al principio del 2011 ha strappato al debole e confusionario 'Renzo Bossi libanese' (Saad Hariri) le leve del Governo per riporle nelle ben più capaci mani di Najib Mikati, ha reiterato la propria contrarietà a finanziare 'motu proprio' il budget della vergognosa 'corte canguro' denominata 'Tribunale Speciale per il Libano'; l'aborto giuridico escogitato da Israele ed Usa per coinvolgere a qualche titolo, non importa con quali contorsionismi legalistici, la Siria o Hezbollah nell'assassinio dell'ex Primo Ministro Rafik Hariri (in realtà ucciso da Israele con un drone senza pilota e un missile sperimentale fornito dal Governo tedesco).
Antonio Cassese, un triste pagliaccio italiano venduto a Usa e Israele...
Il Tribunale Speciale per il Libano ('Speciale' nello stesso senso in cui sono 'speciali' i mongoloidi) si trova letteralmente a terra: senza un quattrino e senza nemmeno una guida, dopo le frettolose dimissioni del pagliaccio Antonio Cassese, lo stesso 'esperto' che orchestrò i processi-farsa a senso unico sulla ex-Jugoslavia, dove 'misteriosamente' i membri di HVO e UCK sono sempre assolti, e che attaccò anche il Sudan per conto di Usa e Israele, tolto di mezzo recentemente da un provvidenziale attacco di cuore; sarebbe dunque l'occasione perfetta per archiviare per sempre questo brutto capitolo e dimenticarlo per sempre.

Ma ecco arrivare a spron battuto gli Stati Uniti seguiti dai nani e ballerine dell'Europa sempre più schiava e succube di USrael e della sua lobby: in una recente serie di messaggi minatori rappresentanti dell'arrogante e stolido imperialismo occidentale hanno minacciato 'gravi ritorsioni' contro Beirut se non si piegherà ai diktat di Washington e Tel Aviv, nella speranza di creare fratture tra i partner maggiori e minori dell'Alleanza 8 Marzo.

A stretto giro é arrivata la risposta; identica sia da parte di Amal, che da parte di Hezbollah o dell'LMP di Aoun o persino dai partner minori della coalizione, quelli che magari non hanno portato nemmeno un deputato in Parlamento ma che, nondimeno, controllano magari un seguito elettorale sufficiente, in uno o due distretti, a garantire risultati importanti: "Il Libano non finanzierà un organismo creato e imposto dall'estero senza prima un voto in merito del Parlamento, é una questione di sovranità". Di fronte a questa compatta determinazione, ogni tentativo di spaventare o intimidre la nuova classe dirigente che finalmente regge il Paese dei Cedri non per conto di interessi stranieri, ma solo e soltanto in nome del suo diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza, é destinato oggi e in futuro ad avere la peggio.

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