lunedì 3 ottobre 2011

Proteste e scontri in Arabia Saudita! Si infiammano nuovamente le province sciite sul Golfo Persico


Non sono bastate le ridicole "concessioni" sul voto amministrativo alle donne e lo show mediatico della 'grazia' alla donna al volante, infingimenti buoni per raggirare i boccaloni dei media occidentali, intrisi di pregiudizi razzisti e islamofobi, per disinnescare la voglia di riforme degli abitanti del governatorato di Qatif e di tutte le province orientali dell'Arabia Saudita, che sempre più decisamente sentono spirare il vento della "Primavera Araba" che porta i loro fratelli Yemeniti e Bahreini a scendere in piazza ormai da mesi nonostante stragi, torture e intimidazioni sostenute dallo stesso corrotto monarca che siede sul suo trono dorato a Riyadh.

Una improvvisa manifestazione si é tenuta nel villaggio di Awamiyah, popolato in maggioranza da Sciiti, come quasi tutta la parte orientale dell'Arabia Saudita (incidentalmente, proprio la più ricca di petrolio e la meno beneficiata dalla corrotta corte sunnita che ne depreda le ricchezze e poi ne dispone arbitrariamente secondo logiche predatorie e medievali). I manifestanti hanno stracciato effigi del Governatore della provincia, il Principotto Mohammed bin Fahd, figlio dell'ex-Sovrano Fahd bin Abdul Aziz Al Saoud.

Brutale e cieca come sempre, la repressione non si é fatta attendere e, al suo culmine, la sbirraglia di Re Saoud ha toccato un picco di abiezione arrivando a sequestrare un vecchio settuagenario (che non aveva preso alcuna parte al rally di protesta) per convincere, con una minaccia trasversale nel più puro stile mafioso, suo figlio (che era stato visto fra i dimostranti più attivi) a consegnarsi loro.

Una nuova manifestazione di protesta dovrebbe tenersi oggi nel centro vero e proprio di Qatif.
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