giovedì 10 novembre 2011

L'istituto sionista di spionaggio perde posizioni in Medio Oriente ma cerca di allargare la sua tela in Asia Centrale!


L'agenzia di spionaggio e terrorismo internazionale del regime ebraico, il Mossad, sta 'decentralizzandosi', e si prepara all'incombente 'Secolo Asiatico' spostando i suoi centri operativi in paesi dell'Asia centrale e sudorientale, secondo un rapporto confidenziale citato dall'emittente iraniana di lingua inglese, PressTV. La relazione, filtrata dagli ambienti diplomatici e del controspionaggio, confermerebbe che i servizi segreti dello Stato sionista sarebbero stati duramente colpiti negli ultimi mesi da una serie di operazionii iraniane.

L'agente del Mossad responsabile dell'assassinio del lettore dell'Università di Teheran Masoud Ali Mohamadi, ucciso presso la sua casa lo scorso 12 gennaio, ha confessato, al momento del suo interrogatorio, di aver ricevuto sostegno finanziario e istruzioni da agenti israeliani che incontrava oltre il confine turco ma che, poco prima della sua cattura, questi si spostarono in altri paesi, come l'Azerbaigian e la Georgia.
Altre fonti avrebbero confermato che l'ambasciata sionista in Turkmenistan sarebbe la "centrale di coordinamento" delle attività sioniste in Asia; un vero e proprio 'nido di spionaggio' da cui si dipanerebbero tentacoli che vanno a infiltrarsi in Armenia, Malesia, India, Thailandia. Queste rivelazioni confermano che, se da un lato i recenti rivolgimenti politici nei paesi arabi sono fortunatamente riusciti a far perdere al Mossad molti punti d'appoggio in Egitto, Tunisia, Libia e altri paesi del Nordafrica e del Medio Oriente, bisogna sempre tenere alta la guardia contro i complotti e gli intrighi 'a sei punte', anche in aree geograficamente remote dall'occupazione sionista.
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