domenica 18 dicembre 2011

Anche in Turchia i Siriani si riuniscono per gridare forte: "Presidente Assad, siamo tutti con te!"


Commovente e spontanea manifestazione ieri ad Ankara, capitale della Turchia che, venendo meno ai suoi apparenti moti di solidarietà ed empatia con le forze della Resistenza araba e mediorientale si é tuffata a capofitto nel brago della 'realpolitik' saltando sul carrozzone americano-sionista-saudita nel tentativo, sostenendo i gangster e i provocatori che da mesi cercano di precipitare la Siria nel caos, di rosicchiare qualche pezzetto di confine o espandere con la violenza e il terrore la propria influenza nella regione.

Sfidando numerosi tipi e generi di pericolo migliaia di cittadini siriani residenti in città si sono dati convegno di fronte alla loro ambasciata, per dar voce al loro sostegno e alla loro fiducia nel Presidente Bashir Assad, nelle riforme del suo Governo e nella capacità dell'Esercito e delle forze di sicurezza di sventare la minaccia che, mirata contro l'Asse della Resistenza che tramite Damasco unisce Tehran a Beirut, sarebbe disposta a fare della loro patria un nuovo Afghanistan o un nuovo Irak.

La manifestazione é stata un grande successo ed é stata salutata ed applaudita anche da molti cittadini turchi che non apprezzano affatto l'ambiguità del loro Governo e condannano ogni sostegno attivo e passivo a chi vuole imporre con la violenza un 'regime change' a favore di Riyadh, Tel Aviv e Washington. Poco distante uno sparuto gruppo di poche dozzine di sostenitori dei terroristi e dei provocatori ha cercato di mettersi in mostra (senza dubbio a favore di qualche telecamera o macchina fotografica degli ipocriti media occidentali) ma, circondati dalla polizia, sono stati presto allontanati affinché la loro presenza non innescasse frizioni con le centinaia e centinaia di sostenitori della Repubblica araba siriana.
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