sabato 25 giugno 2011

L'Iran scopre un nuovo enorme deposito di gas condensato e greggio a Est di Assalouyeh!


Secondo quanto riportato dal Direttore per le Esplorazioni della Compagnia Nazionale Iraniana per gli Idrocarburi Mahmoud Mohaddes le prime indagini sismologiche condotte a Est di Assalouyeh, nella provincia meridionale di Hormuzgan hanno indicato che il volume di riserve di greggio e gas condensato eccede di molto anche le più ottimistiche previsioni.

Numeri e cifre precisi saranno diffuse nel prossimo futuro, ma si pensa di poter parlare di un "tesoro" da oltre cinquanta miliardi di dollari secondo i prezzi attuali di gas e petrolio. Prima di questa scoperta alla Repubblica Iranian venivano accreditate riserve per 137 miliardi di barili di greggio e 29610 miliardi di metri cubici di gas naturale.

Ovviamente siamo certi che la scoperta di risorse tanto ingenti spronerà ancora di più Teheran a potenziare i settori dell'energia nucleare e delle energie rinnovabili, in maniera da poter esportare la massima quantità possibile di idrocarburi.
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Nuovi dettagli sulla retata anti-spie di Hezbollah, due degli arrestati erano al servizio della CIA!


Passano i giorni ma non si arresta il flusso di rivelazioni sulla debacle del Mossad in terra libanese che, come avevamo già menzionato in precedenza, ha portato all'arresto da parte del controspionaggio di Hezbollah di una decina di 'talpe' che cercavano di captare notizie riguardanti la Resistenza nel sud del Libano.

Sembra proprio che gli spioni del cosiddetto "Istituto" di Tel Aviv non siano i soli a doversi preoccupare dei loro operativi 'bruciati'; infatti da quanto menzionato dal Segretario Generale di Hezbollah Hassan Nasrallah nel suo discorso di venerdì 24 giugno risulta che due degli arrestati erano referenti non dei servizi israeliani, ma di quelli a stelle e strisce della CIA.

Nasrallah ha giustamente indicato come il coinvolgimento americano dimostri la debolezza e la disperazione della posizione israeliana nei confronti di Hezbollah, che ha portato il Regime ebraico a dover implorare aiuto da oltreoceano. Nasrallah ha anche affermato che alcuni degli arrestati facevano parte del movimento, puntualizzando che non ne erano dirigenti e non avevano accesso a informazioni sulla struttura militare e resistenziale dell'organizzazione, rivendicando l'ammissione come prova che il Partito di Dio non teme di dover affrontare traditori al suo interno e che, grazie alla solidità e alla dedizione della stragrande maggioranza dei suoi militanti, qualunque talpa o doppiogiochista avrà, come in questo caso vita molto breve e molto grama.

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Abbas incontra Erdogan, nega di essere messo all'angolo dalle pressioni sioniste!


Il capo de facto dell'Anp Mahmud Abbas ha approfittato della passerella mediatica della sua visita in Turchia per passare al contrattacco rispetto alle voci che vorrebbero il dialogo con Hamas per la riconciliazione inter-palestinese "impantanato" a causa di sue personali difficoltà di fronte alla minaccia israeliana di colpire attività e aziende "di famiglia" se il processo di costituzione di un nuovo Governo palestinese si avviasse a un accordo definitivo.

"Non risparmierò ogni sforzo e ogni sacrificio fino a che l'unità della nazione non sia finalmente raggiunta e un Governo tecnico di transizione non sia pronto ad accompagnare la Palestina verso nuove elezioni generali", avrebbe dichiarato Abbas a lato dei suoi incontri con i massimi esponenti turchi, il Primo Ministro Recep Erdogan e il Ministro degli Esteri Ahmet Davutoglu, recentemente confermati al potere per la terza volta di seguito da una vera e propria valanga di voti che hanno rinnovato la maggioranza assoluta dell'AKP in Parlamento.

Nelle dichiarazioni congiunte di rito Erdogan, oltre a promettere "ogni sostegno" alla riconciliazione interna palestinese ha anche promesso che appoggerà le richieste palestinesi in sede ONU per vedere riconosciuto uno Stato indipendente a prescindere dai diktat e dai sabotaggi israeliani.
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Provocatori sionisti cercano di disturbare con la violenza raduno pro-Freedom Flotilla a Marsiglia, vanno per suonare e...sono suonati!



Come annunciato su queste pagine in precedenza Marsiglia é uno dei porti di partenza della Freedom Flotilla 2, che entro pochi giorni salperà le ancore col suo carico di aiuti umanitari per raggiungere la Striscia assediata di Gaza; negli scorsi giorni si é tenuta nella città occitana una manifestazione di sensibilizzazione del pubblico alle iniziative dei volontari internazionali, ben riuscita e seguita da una notevole folla.

Purtroppo qualche 'testa rasata' sionista ha deciso di cercare di disturbare e attaccare violentemente un pacifico raduno di persone animate da sentimenti di solidarietà verso chi soffre per le persecuzioni del Regime ebraico; tuttavia la folla degli astanti é stata pronta nella reazione, mettendo in fuga i quattro gatti con la stella di david, che, in ultimo per i loro sforzi hanno anche ricevuto "l'ospitalità" dei gendarmi locali, e un grazioso paio di braccialetti omaggio!

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venerdì 24 giugno 2011

I bambini della Striscia di Gaza marciano per rivendicare i propri diritti, negati dalle disumane politiche sioniste!


La scorsa settimana i bambini e ragazzi della Striscia hanno marciato per vedere riconosciuti e garantiti i loro diritti, negati costantemente e ferocemente dalle disumane politiche sioniste verso il ghetto a cielo aperto di Gaza. Diritto allo studio, all'educazione, alla normalità di una vita non scandita dai bombardamenti all'uranio impoverito e al fosforo bianco, non avvelenata dai loro residui, non costellata di detriti e macerie dei mille "pogrom" militari con la stella di davide, la svastica del ventunesimo secolo.


Centinaia di bambini ogni anno lasciano la scuola nella Striscia di Gaza, costretti ad aiutare le famiglie, a prendersi cura di fratellini e sorelline oppure a lavorare al posto di padri e madri uccisi o feriti o resi disabili dagli attacchi israeliani, dalla carenza di medicine, dall'impossibilità di lavoro causata dall'assedio sionista. Con la marcia i bambini di Gaza lanciano un appello al mondo occidentale e alla comunità internazionale. Verrà raccolto?

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Ergastolo all'imprenditore egiziano vendutosi al Mossad!


La Suprema Corte per la Sicurezza dello Stato del Cairo ha inflitto la pena dell'Ergastolo a un uomo d'affari egiziano che si era prestato a diventare spia per Israele contro il suo stesso paese. L'arresto di Tareq Abdel Rezzeq Hussein, di 37 anni, era stato riportato su queste pagine all'epoca della scoperta del network spionistico sionista da parte degli uomini del Mukhabarat, ancor prima della caduta del regime di Mubarak.

I due contatti del Mossad che agivano da 'controllori' di Hussein, Edi Moishe e Yosef Demor, sono stati a loro volta condannati all'ergastolo, ma in absentia. Hussein aveva ricevuto dagli israeliani il compiuto di reclutare nella sua rete persone impiegate nelle telecomunicazioni e nella telefonia, campo in cui il Regime sionista cerca di estendere la sua influenza per poter danneggiare le capacità di pronta risposta alle sue aggressioni e alle sue provocazioni.

Il Capo redattore del quotidiano libanese Al-Deyar, Charl Ayoub, ha dichiarato che Hussein lo avrebbe accostato chiedendogli 'agganci' in Cina, Thailandia e Sud Africa, offrendogli in cambio una serie di regalie come voli aerei in prima classe, stanze d'albergo a cinque stelle e persino una carta di credito attivata a suo nome in Cina. La ramificazione della trama sionista alla Cina e all'Estremo Oriente conferma come ottimo il lavoro di estensione dell'inchiesta allo scacchiere asiatico compiuto prontamente dagli uomini del Mukhabarat già pochi giorni dopo l'arresto del traditore.

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"Effetto Mikati" in Libano, festival cinematografico a Beirut respinge al mittente film anti-iraniano!


Con una dichiarazione rilasciata negli scorsi giorni il Direttore del "Beirut International Film Festival" Colette Nawfal ha dichiarato che la rassegna prossimamente prevista al Cinema Planet Abraj nella capitale libanese non vedrà la proiezione del lungometraggio "Green Days" di Hana Makhmalbaf.

Nell'annuncio non vi é stato chi non abbia visto un effetto della salita al potere di Najib Mikati, premier della coalizione di centro-sinistra incarnata dall'Alleanza 8 marzo; visto che il film in questione non era altro se non un vapido e nauseabondo pezzo di propaganda anti-iraniana, evidentemente scelto da qualche sostenitore di Saad Hariri e della sua compagine falangista e fascista, sostenuta da Israele e Usa.

E' con grande soddisfazione che riportiamo questa notizia, augurandoci nuove e pronte manifestazioni di "Effetto Mikati" anche in tutte le altre sfere della vita pubblica, politica ed economica libanese. La presenza di un film talmente e volgarmente mendace era un insulto insopportabile alla Repubblica Islamica dell'Iran e alla scelta del suo popolo di confermare liberamente e democraticamente Mahmoud Ahmadinejahd alla carica di Presidente; scelta che alcuni provocatori e terroristi finanziati dalla Cia, dal Mossad e dal finanziere sionista George Soros hanno cercato di contrastare con la violenza e i disordini, creando finti "martiri" da ammannire alla pigra e decerebrata opinione pubblica occidentale.

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giovedì 23 giugno 2011

Inviato israeliano al Cairo per trattare la liberazione della spia del Mossad Ilan Grapel!


Yitzhak Molkho, consigliere del Premier sionista Netanyahu é arrivato nella capitale egiziana ieri pomeriggio per discutere con le autorità egiziane la posizione di Ilan Grapel, l'agente del Mossad catturato mentre cercava di incitare scontri fra la gioventù rivoluzionaria egiziana e le forze armate, ma anche per chiedere un canale preferenziale egiziano tramite il quale riallacciare con Hamas la trattativa per il rilascio del militare Gilad Shalit, catturato mentre prendeva parte ai preparativi di un raid invasore sul confine della Striscia di Gaza.

L'arrivo di Molkho al Cairo denota come le ripetute asserzioni israeliane che cercavano di negare l'appartenenza di Grapel al Mossad non fossero altro che un maldestro tentativo di evitare una colossale figuraccia nell'arena dell'intelligence, area nella quale ultimamente Israele sembra stare subendo un rovescio dopo l'altro, non soltanto in Egitto, ma anche in Libano e in Siria, dove i suoi tentativi di destabilizzazione terroristica della presidenza Assad sono andati incontro a un continuo setback, sia pure al costo delle vite di dozzine di militari e agenti della sicurezza di Damasco, nonché di numerosi civili.
 La notizia serve anche a sfatare lo scetticismo di quanti non credevano che l'Egitto avrebbe accettato di unificare le questioni di Grapel e Shalit; quanti covavano tali dubbi si sono dimostrati ancora una volta troppo legati a schemi di pensiero vecchi e superati; ormai é chiaro a tutti: nel 'Dopo Piazza Tahrir' l'Egitto e la Palestina sono più vicini che mai e chi voglia parlare o trattare con Hamas farà meglio, come Yitzhak Molkho, a prendere la porta del Cairo, fin da ora.

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Eccezionale documentario dell'iraniana PressTV sulla distruzione del network spionistico USA in Iran!!


Come da noi puntualmente riportato all'epoca nell'ultima decade dello scorso mese di maggio le agenzie di sicurezza e controspionaggio della Repubblica Iraniana hanno inflitto un grave rovescio alla CIA distruggendone un vasto network di contatti e agenti in Iran, tramite il quale gli 007 di Langley cercavano di ottenere informazioni sui progetti scientifici e di ricerca di Teheran, ma anche di ottenere il controllo di infrastrutture quali i trasporti, il sistema bancario, la rete elettrica e quella di oleodotti e gasdotti. Come già annunciato in precedenza, il Ministero della Sicurezza Interna iraniana sta rendendo pubblici tutti i dettagli dell'operazione.

Negli eccezionali documenti che presentiamo qui l'emittente di informazione in linga inglese PRESSTV ricostruisce il metodo di reclutamento degli agenti e ci svela le loro voci e, in qualche caso, anche i loro volti: possiamo ascoltare le confessioni del tecnico nucleare Jamshid Sadegh Hosseini, già condannato all'ergastolo, le ricostruzioni di alcune persone la cui posizione sta ancora venendo vagliata dalle autorità, ma anche la storia dell'Ingegnere Ali Reza Vallian, che, resosi conto delle implicazioni di ciò che gli veniva chiesto, contattò le forze di sicurezza iraniane e divenne un "doppio agente", collaborando a fornire informazioni sbagliate alla CIA e, in ultimo, alla distruzione del suo network.


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Sionisti e alleati ragliano a favore della "libera espressione", poi chiedono alla Apple di censurare applet filo-Palestinese!


Sionisti e imperialisti che sognano "rivoluzioni colorate" in ogni angolo del mondo che non si pieghi alle loro voglie e ai loro 'diktat' si riempono costantemente la bocca di parole come "libertà di espressione", "diritti umani" e altre simili banali piaggierie fino a triturarle in un pastone appiccicoso, infastidente e, dopo un po', persino nauseante.

Laddove non hanno insinceri e disponibili "martiri" da sbandierare ipocritamente, questi alfieri della "libertà" non hanno alcun problema a inventarseli e, dopo averne cantato un po' il peana, sono pronti, come ci dimostra questo recente rigurgito di "giornalistame" (giornalismo-letame) affiorato dalla cloaca sionista che é il "Corriere" diretto dal seipuntuto Ferruccio de Bortoli.

Ma poi, alla prova dei fatti, basta che qualcuno "osi" esprimere (liberamente e con l'aiuto della tecnologia) opinioni "eretiche", ed ecco i cantori della libera espressione trasformarsi nei più retrivi censori, che invocano le manette, i bavagli, la gogna e i roghi contro coloro che cercano, in piena coscienza, di esercitare la Libertà da loro tanto invocata.

L'ennesima vergognosa sciarada in tal senso si é avuta quando su iTunes, il portale di download di applicazioni per le piattaforme Apple/Mac, é apparsa un'applet dedicata alla "Terza Intifada", che permetteva ai giovani arabi e palestinesi (e ai loro milioni di sostenitori in tutto il mondo) di rimanere aggiornati sull'organizzazione e lo svolgimento delle manifestazioni anti-sioniste e anti-israeliane per l'applicazione totale e definitiva del Diritto al Ritorno e per la fine dell'occupazione straniera della Palestina. Di fronte al fuoco incrociato delle potentissime lobby a sei punte la compagnia di Steve Jobs ha ovviamente alzato bandiera bianca, rimuovendo senza alcuna giustificazione il software gratuito dal suo portale. Consigliamo ai giovani della Terza Intifada di buttare la loro spazzatura a marca Cupertino nel più vicino cassonetto per rifiuti "non riciclabili" e di iniziare a sviluppare un'applet Android. Siamo sicuri che i risultati saranno decisamente migliori, sia come architettura del software sia come bacino di utenza raggiungibile.
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Completato il "repulisti" delle talpe del Mossad scoperte da Hezbollah, prese in custodia dalle autorità libanesi!


Nuovi dettagli sul "colpo da maestro" del controspionaggio di Hezbollah, che, mesi dopo averle scoperte e 'rimpinzate' di informazioni fallaci e fuorvianti, ha pubblicamente denunciato una dozzina di 'talpe' del Mossad che cercavano di informare i loro controllori di Tel Aviv su iniziative e attività delle Forze di Resistenza libanesi.

Il quotidiano kuwaitiano Al-Rai ha indicato in Mohammad Atwi, residente nel distretto meridionale di Nabatiyeh, il coordinatore degli agenti sionisti, che nel loro numero avrebbero compreso persino una non meglio definita "figura religiosa". In una intervista a "Now Lebanon" un ufficiale di Hezbollah ha confermato che gli agenti israeliani sono stati individuati "molti mesi fa" ma che la loro denuncia é stata differita per poter fornire al nemico sionista informazioni erronee e dannose, con lo scopo di mandare in crisi i suoi analisti.

Attualmente tutte le spie sono state consegnate alle autorità libanesi, che le sottoporranno a equo giudizio secondo il codice penale vigente. Nel più 'favorevole' dei casi le aspettano lunghi periodi di detenzione e forse anche i lavori forzati; qualora si accertasse nel processo che le loro attività abbiano causato la morte di civili libanesi (ad esempio durante l'invasione israeliana del 2006) potrebbe essere loro inflitta la sentenza capitale.

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Israele ricatta Mahmud Abbas per ostacolare la riconciliazione Hamas-Fatah!


Diventare il "Quisling" di Israele, come Mahmud Abbas é volontariamente diventato per quasi quattro anni non é un'operazione indolore che si possa interrompere come spegnendo un'interruttore; ne abbiamo avuto conferma con la spiegazione, riportata dal giornale Al-Hadaf, del motivo dietro la cancellazione del meeting cairota tra il Presidente de facto dell'Anp e leader della Fazione Fatah e Khaled Mishaal, capo supremo di Hamas.

La cancellazione é stata causata da Abbas, che si é detto impossibilitato a interventire a causa delle pressioni del Regime dell'Apartheid, il quale gli avrebbe minacciato, in ordine: di sospendere i suoi privilegi diplomatici, di bloccare il trasferimento delle entrate fiscali a Ramallah e, soprattutto, di interrompere i "trattamenti di favore" applicati alle aziende e alle compagnie dirette dai suoi figli.

Pressioni del campo imperialistico-sionista sono anche dietro alla apparentemente inspiegabile ostinazione del vecchio leader per la 'conferma' dell'evanescente e screditato Salam Fayyad al ruolo di futuro Primo Ministro del Governo di Riconciliazione; questa volta le pressioni sarebbero venute dall'inquilino nero della Casa Buanca, o meglio dai suoi "seipuntuti" responsabili di Politica Estera, la sionistissima Hilary Clinton e il vice-presidente Biden, entrambe fedeli servi dell'AIPAC.

I giornalisti libanesi riportano che, impossibilitato a svolgere le proprie funzioni, col suo prestigio politico in pezzi, Mahmud Abbas sta seriamente ponderando la possibilità di rassegnare le dimissioni da tutte le cariche che riveste e ritirarsi definitivamente a vita privata.
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mercoledì 22 giugno 2011

La Dichiarazione programmatica del Governo Mikati é ormai pronta!


Il Primo Ministro libanese Najib Mikati ha dichiarato nella giornata di ieri che il processo di redazione della dichiarazione programmatica del suo Governo é 'praticamente concluso' e che un approccio ufficiale sulla questione della screditata e inefficace 'indagine internazionale' sull'assassinio di Rafik Hariri é ormai urgente e verrà discusso nel prossimo meeting del comitato ministeriale.

Il Premier incombente ha dichiarato al quotidiano As-Safir che non rivelerà la propria lineaa di condotta sulla questione del 'tribunale speciale' in omaggio alla segretezza delle consultazioni. Secondo i redattori di As-Safir Mikati si sarebbe confrontato con il Ministro Ali Hassan Khalil, con il collaboratore del Segretario Generale di Hezbollah Hussein Khalil e con i Ministri Ghazi Aridi e Shaqeb Qortbawi. La dischiarazione dovrebbe soddisfare tutte le forze costituenti della maggioranza togliendo contemporaneamente legittimità e argomenti alla propaganda della minoranza, ricevendo nel contempo "una buona eco" a livello arabo, regionale e internazionale.

Nabih Berri, Presidente della Camera, si é augurato che, come compensazione per il lungo processo di gestazione del nuovo esecutivo, la produzione del Documento programmatico possa essere al contrario rapida e spedita, in modo che lo si possa presentare in aula e approvare anche prima della metà di luglio, aggiungendo che, fino a che si manterrà in primo piano la "triade" composta da Popolo, Esercito e Forze di Resistenza, il Libano non potrà che beneficiarne.
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Firmato accordo di produzione aeronautica tra l'Iran e la compagnia ucraina Antonov!


Dimitri Kiva, Segretario del colosso ucraino dell'aviazione, la compagnia Antonov, ha annunciato durante lo svolgimento del Paris Air Show che la sua azienda e il Governo della Repubblica Iraniana si sono impegnati a costruire 78 vettori passeggeri a medio raggio An-148 entro la fine del 2011. La produzione dei modelli avverrà in Iran presso le strutture della Iran Aircraft Manufacturing Industrial Company; il Ministero della Difesa di Teheran ha già accumulato esperienza nel produrre il "148" fin dal 2009.

A seconda della configurazione interna il "148" é capace di trasportare tra i 68 e i 99 passeggeri lungo tragitti di 3000-3500 km. L'Iran ha già positive esperienze nella cooperazione aeronautica con la Antonov, riguardanti la produzione su licenza del vettore passeggeri "An-140", la cui produzione in Iran é cominciata nel 2003. Il turboelica "140" é capace di trasportare 52 passeggeri su rotte corte ed é in servizio in Iran sia con la compagnia aerea HESA che con le forze dell'IRIAF.

L'Iran ha bisogno di rinnovare una flotta aerea civile obsolescnete, ereditata dal precedente regime dello Shah Reza Palhevi.
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Si é dimesso il Ministro giordano dell'Informazione!


Taher Adwan, Ministro dell'Informazione nell'Esecutivo di Maaruf Bakhit, ha presentato nel pomeriggio di ieri le proprie dimissioni "in segno di sconcerto e delusione per la recente decisione governativa di discutere nuove leggi su stampa e pubblicazione, cui si era ripetutamente e inequivocamente dichiarato contrario; in aggiunta a ciò alcuni parlamentari hanno anche proposto delle modifiche a provvedimenti penali e anti-corruzione che egli ritiene gravemente lesive della libertà di espressione".

Il Parlamento del reame ascemita si era riunito lunedì in una sessione straordinaria convocata da Re Abdullah II, proprio per discutere tali provvedimenti. Adwan, presentando le proprie dimissioni ha definito i provvedimenti caldeggiati dal Sovrano come "un colpo mortale inflitto a ogni tentativo riformatore" e "esercizi di legge marziale"; condannando inoltre i ripetuti attacchi a reporter e giornalisti 'colpevoli' solo di dare un quadro preciso e puntuale della tesissima e delicata situazione interna giordana.

Non é ancora chiaro se le dimissioni di Adwan siano state accettate dal Primo Ministro Bakhit.
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martedì 21 giugno 2011

Moussa Abu Marzouk: "Hamas e Fatah non sono per nulla interessate all'approvazione israeliana!"


Moussa Abu Marzouk, vice-segretario dell'Ufficio Politico di Hamas ha recentemente dichiarato che il dialogo in corso tra il Movimento musulmano di Resistenza e Fatah é "totalmente svincolato" da giudizi e pareri di parte israeliana sulla riconciliazione Hamas-Fatah, anche perché lo Stato ebraico non si direbbe mai soddisfatto di qualunque scelta i due movimenti possano fare insieme, per il solo fatto che gli interessi israeliani erano soddisfatti solo fin tanto che lo "split" palestinese si approfondiva e si inaspriva.

"Israele non accetterà mai di sedersi allo stesso tavolo con un Governo palestinese di unità nazionale, e questo soltanto per il fatto che esso é frutto di un accordo Hamas-Fatah; quindi dobbiamo semplicemente dimenticarci dei sionisti e concentrarci su un Governo che serva gli interessi del popolo e della Palestina e cercare il sostegno della comunità internazionale senza tenere minimamente in considerazione i desideri e le ubbie israeliane!".

Rivelando cosa é stato previsto per un prossimo governo unitario Marzouk ha inoltre aggiunto: "Sarà distante dal programma politico, vi sarà un comitato apposito per la linea politica mentre il Governo e i suoi ministeri si occuperanno solo di problemi concreti, sarà un'assemblea di tecnici e amministratori. L'armonia e la cooperazione saranno le parole d'ordine del prossimo Esecutivo palestinese e tramite esse inaugureremo una nuova fase della storia recente della Palestina, caratterizzata da unità e coesione tra le parti".
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A Gaza si celebra la "Giornata Mondiale dei Rifugiati" con dimostrazioni, ricordando che oltre cinque milioni di persone hanno il Diritto di tornare in Palestina!



Centinaia di Palestinesi hanno manifestato di fronte agli uffici dell'UNRWA nella Striscia di Gaza per ricordare alla Comunità internazionale, nella Giornata Mondiale dei Rifugiati, che milioni di loro compatrioti, profughi del 1948, del 1967 e loro discendenti, ancora attendono di poter esercitare il loro Diritto al Ritorno; al loro fianco, dozzine di volontari internazionali hanno preso parte ai sit in e alle dimostrazioni per riaffermare l'importanza della solidarietà e della condivisione delle sofferenze del Popolo di Palestina.

Come affermato da Khalil Shaheen, del Centro Palestinese per i Diritti Umani: "Questo momento storico e politico é di cruciale importanza per i Palestinesi e i loro sostenitori internazionali per agire e convincere la comunità internazionale a mettere Israele di fronte alle sue colpe storiche e alle sue responsabilità, tra cui quella di permettere a profughi e rifugiati di tornare nella loro terra di origine, nello spirito e nella lettera del Diritto internazionale".

Infatti, secondo la Risoluzione 194 dell'Assemblea Generale dell'ONU tutti i profughi attualmente presenti nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania, in Libano, Siria ed Egitto, oltre ai componenti della Diaspora Palestinese nel resto del mondo hanno pieno diritto a tornare in Palestina e, se non volesserlo esercitarlo, hanno diritto a una compensazione monetaria da parte del Regime dell'Apartheid per le case e le proprietà sottratte loro durante la Nakba o la Naksa.
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Il contumace Ben Ali condannato insieme alla consorte a trenta anni di galera per corruzione e appropriazione indebita!


Tre decadi in prigione, oltre a un'ammenda di 46 milioni di Euro, tanto ha inflitto la corte al termine del processo "in absentia" tenutosi oggi in Tunisia contro l'ex-Uomo Forte filo-occidentale e filo-sionista Zine el Abidine Ben Ali e contro la sua seconda moglie, la rampante ex-parrucchiera Leila Trabelsi, accusati di un vasto ventaglio di crimini che spaziano dalla corruzione all'appropiazione indebita di fondi statali, fino al contrabbando di reperti archeologici alla detenzione di stupefacenti.

Ancora più interessante é il fatto che la pena in questione riguarda soltanto i ventisette milioni di dollari trovati nei palazzi del tiranno dopo la sua precipitosa fuga a Jeddah; il resto delle accuse verranno analizzate in sessioni tribunalizie separate, quindi é praticamente certo che Ben Ali, ormai settantaquattrenne nonostante le damigiane di 'Grecian' che riversa imperterrito sulla sua chioma, non tornerà mai più in patria, dove verrebbe messo dietro le sbarre per il resto della vita appena mettesse un piede a terra.

Intanto, dal suo esilio saudita, Ben Ali cerca di guadagnare qualche "punto-pasticcino" cercando di convincere gli intervistatori che lo vanno a trovare di essere stato portato nel paese di Re Saoud "con l'inganno" dal suo ex-capo della sicurezza, Ali al-Soryati, che lo convinse della necessità di portare all'estero la moglie e alcuni familiari a causa di "pericolo di attentati imminenti" e poi, una volta scesa la famiglia Ben Ali dal jet, "lo fece ripartire in tutta fretta", lasciandoli isolati nella Penisola Arabica. Chissà come commentano questa storiella i 35 parenti di Ben Ali e di Mrs. Trabelsi che, invece, non sono riusciti a evitare l'arresto dopo la Rivoluzione e, al contrario del loro congiunto, devono affrontare in prima persona i processi per gli abusi e le prevaricazioni perpetrate negli scorsi decenni.

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"Quando il gatto c'é...i topi scappano!", i falangisti dell'alleanza 14 febbraio "in pellegrinaggio" in Francia da Saad Hariri!


Secondo il quotidiano libanese Al-Nahar diversi leader del raggruppamento parlamentare di minoranza, il filosionisita e filoamericano "14 marzo", hanno recentemente visitato la Francia, dove da settimane si troverebbe l'ex Primo Ministro Saad Hariri (sopra), che starebbe meditando di rimanere in esilio dopo il crollo delle sue chance di rinomina come premier suggellato dal voto di sfiducia che all'inizio dell'anno ha affondato la sua coalizione.

Il leader del partito fascista della Falange, il criminale di guerra Amin Gemayel (sopra), insieme a Marwan Hamadeh e a Fares Soaid, Samir Franjeh e Bassem al-Sabaa si sono tutti recati "in pellegrinaggio" dall'ex Premier in esilio, insieme al Direttore del suo Ufficio Politico, Nader Hariri (non imparentato). Il parlamentare Boutrous Harb ha confermato alla stazione radio "Voice du Liban" che i leader dell'alleanza conservatrice hanno "scelto di incontrarsi fuori dai riflettori dello stage politico libanese per pianificare le loro prossime mosse".

Intanto, in una Beirut che sembra non sentire affatto la mancanza del burattino di Riyadh, Washington e Tel Aviv, tutto é pronto per il voto di fiducia a Najib Mikati (sopra), il cui Esecutivo sostenuto dall'Alleanza 8 Marzo é pronto a prendere le redini del paese e portarlo lontano dalle secche in cui lo avevano incagliato le politiche partigiane, il servilismo a potenze estere e la profonda corruzione che hanno caratterizzato il mandato di Saad Hariri.
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Rimandato il vertice Hamas-Fatah previsto per oggi!


Il programmato incontro tra Mahmud Abbas e Khaled Mishaal, previsto per oggi al Cairo e mirato al raggiungimento di un'intesa su un possibile Premier per un Governo palestinese di unità nazionale non si terrà a causa della perdurante distanza tra le parti riguardo al nome del nuovo Primo Ministro; parlando con inviati dell'Agenzia Reuters alcuni rappresentanti di Fatah hanno ribadito che il vertice é stato aggiornato "a data da destinarsi", con il pieno sostegno della Giunta egiziana, che avrebbe dovuto ospitarlo.

Tanto Azzam al-Ahmed di Fatah quanto Taher al-Nunu di Hamas si sono detti "fiduciosi" e sicuri che, una volta che verrà riconvocato, l'incontro non soltanto si terrà ma segnalerà l'uscita dall'impasse attuale nel riempimento del gap che ancora divide il Movimento di Resistenza musulmano dall'ex-organizzazione di Arafat. Già nella giornata di ieri un accenno contenuto all'interno di una dichiarazione-stampa del Governo Hanyieh accennava, con preoccupazione, alla possibilità che l'incontro al Cairo potesse venire rimandato.

Hamas ha già dichiarato che non ricandiderà Hanyieh alla carica di Premier, ma Fatah non ha compiuto un gesto equivalente, anzi, continua a insistere sul nome di Salam Fayyad, finora "capo" dell'amministrazione 'de facto' di Hamas in Cisgiordania, come possibile nome del nuovo Primo Ministro, senza considerare la grande impopolarità di questo nome presso la maggior parte dell'opinione pubblica palestinese, soprattutto nella West Bank.
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lunedì 20 giugno 2011

Grande successo di Hezbollah nella sua lotta contro il Mossad! Gli uomini di Nasrallah neutralizzano una dozzina di 'talpe' israeliane!!


Il network multimediale kuwaitiano "Al-Rai", una franchise giornalistica che comprende un quotidiano stampato, un canale televisivo e un portale internet, ha riportato nell'edizione domenicale dei suoi notiziari che il Movimento sciita di Resistenza libanese, Hezbollah, ha inflitto un grave rovescio alle spie del Regime sionista, individuando oltre dieci 'talpe' che dai ranghi esterni dell'organizzazione tentavano di captare informazioni riservate per trasmetterle con vari metodi ai loro controllori a Tel Aviv.

Naturalmente, seguendo le regole-base del controspionaggio, una volta identificati i contatti nemici gli uomini di Nasrallah li hanno "rimpinzati" per mesi con informazioni dapprima veritiere, per quanto marginali e ininfluenti, poi via via con "pezzi" sempre più remoti dalla realtà, fino a intossicare letteralmente le sezioni-analisi dei servizi segreti israeliani con dati assurdi e fasulli.

Adesso, esaurito il compito di 'disinformatsyia' é venuto il momento del "repulisti" e le talpe filoisraeliane sono state esposte e neutralizzate. A Sud del confine gli "spymaster" con la stella di david non sanno che pesci pigliare: quante e quali delle informazioni ricevute dal Libano negli ultimi mesi, se non negli ultimi anni, sono false? E quali sono invece vere? Quando é iniziata la disinformazione targata Hezbollah? E quanti agenti riguardava??
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E' arrivato a Gaza il convoglio di aiuti medici "Miles of Smiles 3"!



Il convoglio di aiuti umanitari "Miles of Smiles 3" é entrato ieri nell'enclave palestinese assediata da Israele recando con sé trenta tonnellate di medicinali urgentemente necessari, attrezzature ortopediche e medicali e latte in polvere per i neonati di Gaza. Insieme agli aiuti sono arrivati 53 volontari europei di diverse etnie e nazionalità che hanno viaggiato migliaia e migliaia di chilometri per portare finalmente un sorriso sul volto dei bambini della Striscia, i primi a venire colpiti dalla disumana crudeltà dei politici e dei militari sionisti.

"E' molto importante dimostrare al mondo la sofferenza causata dalle politiche di Israele e la necessità di infrangere e spezzare la morsa dell'assedio contro Gaza, per restituire la pace e la normalità alla vita dei suoi abitatti", ha dichiarato Ibrahim Hewitt, Segretario dell'ONG umanitaria britannica "Interpal". Israele ha dichiarato un assedio unilaterale contro la Striscia di Gaza nel 2007, dopo che Fatah, istigata dal Regime dell'Apartheid e dagli Usa fallì nel tentativo di rovesciare il legittimo Governo di Hamas, risultato dall'esito delle elezioni democratiche del 2006.

Oltre 360 pazienti sono morti negli ultimi 4 anni a causa della mancanza di medicinali essenziali e di risorse mediche con cui effettuare esami e interventi; adesso che l'Egitto ha parzialmente aperto il varco di Rafah la situazione é marginalmente migliorata, ma gli intoppi burocratici e una non sempre perfetta coordinazione tra autorità palestinesi ed egiziane sottolineano comunque la necessità di aprire incondizionatamente i confini della Striscia e di continuare a sostenere gli sforzi dei volontari internazionali che si impegnano a rompere lo strangolamento sionista, come quell di "Miles of Smiles" e della prossima "Freedom Flotilla 2 - Stay Human".
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domenica 19 giugno 2011

Plotone israeliano penetra in Libano e cerca di rapire un giovane pastore, salvato dal pronto intervento dei suoi cani!


Un plotone di soldati sionisti ha violato il confine libanese e ha cercato di rapire un giovane pastore che si trovava sul posto col suo gregge; fortunatamente per il ragazzo i cani che lo aiutavano nel suo lavoro, vedendo sconosciuti avvicinarsi al bestiame, sono scattati in avanti e hanno permesso al padrone di mettersi al sicuro. Uno dei cani é stato colpito e ferito alla testa dal calcio del fucile d'assalto di uno degli invasori.

Secondo quanto appreso dalla troupe giornalistica di Al-Manar gli invasori israeliani sono entrati 250 metri in territorio libanese, ed erano perfettamente consci della loro violazione e determinati ad aggredire e rapire il giovane; il fatto si é svolto vicino alle Shebaa Farms, presso la collina di Saddana. Il giovane pastore, di nome Alaa Mohammad Al-Nabaa ha riferito ai reporter: "Stavo conducendo il gregge quando ho sentito uno dei cani abbaiare, mi sono avvicinato e i latrati sono aumentati, a un certo punto da una linea di cespugli sono usciti due soldati sionisti e un terzo da una seconda direzione a destra dei primi, ho iniziato a correre via, ma loro mi hanno gridato di fermarmi e hanno preso a inseguirmi, poi il cane si é lanciato verso uno di loro, ricevendo un colpo alla testa che lo ha ferito profondamente.

Il deputato Kassem Hashem di Amal ha immediatamente visitato la zona incontrando il giovane pastore e i suoi genitori, dichiarando: "Prima di riportare questa grave violazione al consesso internazionale dovremmo rivelarla a qualche politicante libanese filosionista che continuamente si riempie la bocca di riferimenti e appelli alla 'comunità internazionale' invitandoci a sottometterci alle sue decisioni...quali contromisure pensano questi signori che la loro tanto citata 'comunità internazionale' prenderà per sanzionare Israele? Quali sanzioni, quali punizioni eleverà contro lo Stato Ebraico?"

"La zona delle colline di Saddana dovrebbe essere monitorata e protetta dall'UNIFIL, ma l'UNIFIL, quando lo fa, si limita unicamente a contare le violazioni...e sono tutte violazioni di parte israeliana!".

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