mercoledì 18 gennaio 2012

Il vigliacco ricatto del regime di Saleh: "Se continuano le proteste rimanderemo le elezioni!"


Il Ministro yemenita degli Esteri nello screditato governo dell'autocrate Saleh, Abu Bakr al-Qirbi, ha dichiarato che di fronte al perdurare di massicce manifestazioni di piazza che rifiutano ogni ipotesi di aministia e indulto per il Presidente e i suoi più stretti collaboratori nel quadro di un graduale passaggio di poteri come previsto dalla bozza di accordo formulata dalle monarchie petrolifere del Golfo Persico, le previste elezioni presidenziali del prossimo 21 marzo "potrebbero venire rimandate a data da destinarsi".

Nascondendosi ipocritamente dietro "motivazioni di sicurezza" e "difficoltà organizzative" Al-Qirbi, attualmente in viaggio col Premier Basindawa proprio presso gli autocrati petroliferi che hanno escogitato la formula del 'passaggio di poteri' per tentare di risparmiare al loro agente e rappresentante in 'Arabia Felix' di dover pagare dazio per oltre tre decenni di regime spietato e sanguinario, cerca di far passare il seguente sillogismo: "Lasceremo il potere solo da impuniti, se le dimostrazioni continueranno tutto il processo di riforme verrà congelato".

Ali Abdullah Saleh aveva firmato l'accordo per il passaggio di poteri il 23 novembre 2011 in Arabia Saudita, accettando l'immunità in cambio della promessa di dimissioni, ma la popolazione, in piazza dal dicembre precedente, non ha mai accettato una simile proposta e continua a protestare facendo anche appello alle associazioni internazionali e all'opinione pubblica mondiale affinché a un tiranno assassino non venga concesso un "buen retiro"lontano dalle conseguenze delle sue azioni, in Arabia Saudita o negli Stati Uniti.
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