mercoledì 29 febbraio 2012

Il regime di Riyadh fa arrestare 25 sciiti che hanno manifestato contro la brutalità di Casa Saoud!


Attivisti sciiti che da mesi stanno rischiando la vita e la libertà per denunciare gli abusi e le persecuzioni a cui la loro comunità é sottoposta dal corrotto regime di Riyadh, una monarchia assoluta che finanzia il terrorismo e la destabilizzazione fuori dai suoi confini mentre pratica la repressione, la tortura e la strage al suo interno, per difendere il potere del sovrano e della sua corte di sicofanti, hanno comunicato che 25 loro compagni di lotta sarebbero stati arrestati a Qatif, città dell'Est, epicentro delle manifestazioni e degli scontri delle ultime settimane.

Fra gli arrestati vi sarebbero comuni cittadini ma anche membri di rilievo della comunità sciita: insegnanti, giornalisti, leader religiosi, intellettuali e un poeta. Gli arrestati sarebbero stati fatti 'scomparire' da "pattuglie dell'alba" che li avrebbero accusati di "aver preso parte ad attività anti-governativa". Nella monarchia assoluta saudita il solo fatto di partecipare a una manifestazione politica in pubblico costituisce reato. Questa é la realtà dello Stato che é il migliore alleato di Usa, Europa e Israele nel Mondo Arabo e verso il quale mai si levano le ipocrite e strumentali critiche che spesso l'arrogante occidente imperialista rivolge a stati ben più liberi e democratici come la Repubblica Islamica.

Le richieste dei dimostranti sciiti inizialmente prevedevano solo la fine delle discriminazioni sociali, una più equa redistribuzione dei proventi del petrolio (estratto per la maggior parte proprio dalle loro province) e la liberazione di tutti i prigionieri politici; adesso però, di fronte alla violenta e brutale reazione di Casa Saoud le richieste sempre più spesso includono l'abolizione della monarchia oppure la secessione e la creazione di uno stato sciita indipendente affacciato sul Golfo Persico.
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