venerdì 9 marzo 2012

I Giuda sionisti, falsi come sempre, si rimangiano la parola e arrestano i prigionieri liberati in autunno: scontri e morti


Una volta ottenuto quel che voleva, cioé la liberazione dell'Ebreo francese Gilad Schalit, catturato dalle forze della Resistenza palestinese mentre insieme ai suoi complici dell'Esercito di occupazione si apprestava ad attaccare la popolazione civile di Gaza, il regime ebraico ha aspettato qualche settimana prima di mostrare tutta la sua natura mendace e menzognera e cominciare nuovamente a pedinare, monitorare, fermare e infine ricominciare ad arrestare gli ex-prigionieri politici temporaneamente rilasciati, come dimostra la recente vicenda di Hana'a Shalabi.

Nella giornata di ieri un raid armato di SS con la Stella di Davide nel villaggio di Yatta, a Sud della cittadina cisgiordana di Al-Khalil, si é risolto in un massacro quando la popolazione locale, vedendo come Khaled Makhamreh uno degli ex-prigionieri da poco liberati stesse per essere nuovamente arrestato e rapito ha tentato, coraggiosamente, una reazione, opponendo le proprie mani e i propri corpi ai proiettili corazzati dei Giuda sionisti.

L'adolescente Zakharia Abu Ahrram é stato portato cadavere all'Ospedale Governativo di Al-Khalil, il giovane corpo crivellato di proiettili, mentre il ventenne Omar Hushaye é ricoverato all'Ospedale Soroka in condizioni critiche dopo che un proiettile sionista gli ha sfondato il petto, mancando il cuore per una questione di millimetri. Il Governo di Tel Aviv aveva promesso solennemente di non sottoporre gli ex-detenuti politici a sorveglianza o nuovi arresti: in questi giorni i suoi sgherri in uniforme stanno mostrando a tutto il mondo (in primis all'Egitto, che di quell'accordo fu garante e mediatore) quanto valga la parola sionista.
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