sabato 10 marzo 2012

Non si ferma la protesta in Barhein: un altro dimostrante ucciso dal regime e dai suoi complici sauditi!


Con una costanza, una abnegazione che suscita ammirazione e rispetto in tutti quanti credono nella lotta di popolo, nell'autodeterminazione e nel contrasto degli schemi e dei complotti imperialisti, costi quello che costi, il popolo Bahreini continua indefessamente a scendere in piazza e ad opporre la propria massa disarmata ai proiettili, ai gas tossici e al nutrito e letale arsenale del corrotto Re Al-Khalifa, sostenuto dalle truppe di occupazione Saudite e dai mercenari pachistani arruolati coi proventi del petrolio che dovrebbero essere spesi per migliorare le condizioni di vita della cittadinanza e non per difendere un regime marcio e iniquo.

L'ultima vittima di tale regime, il ventunenne Fadhel Mirza, é caduto durante la marcia di ieri con cui la popolazione tentava di riconquistare Piazza Lulu, la "Piazza delle Perle" simbolo della Rivoluzione iniziata dodici mesi fa e costata finora centinaia di morti tra la popolazione, massacrati nell'assordante silenzio dei network di disinformazione imperialista, pronti invece a inventarsi inesistenti rivolte in Siria per tenere bordone agli interessi di Washington, Tel Aviv e Riyadh. Altre dozzine di dimostranti sono rimasti feriti e sono stati ospitati da strutture sanitarie segrete vista l'abitudine delle truppe reali e saudite di arrestare quanti si presentino in ospedale con ferite da proiettile o sintomi da inalazione di gas urticante, segni di avere preso parte alle dimostrazioni.

Le manifestazioni non si arresteranno; un regime ingiusto che si regge solo sulla forza é destinato a cadere per necessità etica e storica, l'esempio dell'Iran, del Libano, della Tunisia, dell'Egitto sono lì per dimostrarlo e prima o poi anche il Barhein sarà libero dalla corrotta corte sunnita messa al potere dagli Inglesi all'inizio del secolo e si doterà di un sistema democratico rispettoso della sua Storia, della sua Cultura e legato indissolubilmente all'Asse della Resistenza anti-imperialista.
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