domenica 15 aprile 2012

Con Sarkozy fuori dall'Eliseo la lobby filosionista europea perderà una pedina fondamentale nelle sue trame!

Spesso le circostanze richiedono posizioni coraggiose; "Palaestina Felix" non ha mai avuto paura di fare affermazioni 'scomode' o che potevano parere 'azzardate', salvo vedersi in ogni singola occasione vendicata dagli eventi, quindi, anche in questo caso teniamo fede alla nostra 'tradizione' dicendo che, secondo tutti gli indicatori disponibili in questo momento, Nicholas Sarkozy si sta avviando a perdere le prossime elezioni presidenziali francesi e, dopo un solo termine come capo dell'Eliseo, dovrebbe venire sostituito da François Hollande.

I sondaggi sono impietosi, mai nel corso delle passate tornate elettorali per la Presidenza un candidato con un gap così ampio rispetto al suo avversario é riuscito a spuntarla ai seggi, a sei mesi dall'elezione. Se la nostra previsione sarà confermata dai fatti e il mezzo Ebreo-ungherese Sarkozy dovrà fare le valige la sua uscita di scena avrà significativi impatti sulla politica estera francese, specialmente riguardo al Medio Oriente. Non scordiamo che Sarkozy era il 'cavallo di razza' di quella pattuglia di politici di Destra ma filosionisti che all'inizio degli anni '80 vennero attivamente sostenuti dal Mossad e dalla lobby filoisraeliana francese per 'correggere' l'anomalia che vedeva la Francia unico paese europeo con uno schieramento politico conservatore attivamente filoarabo (a causa degli 'sgarbi' fatti a De Gaulle da Tel Aviv).

Sarkozy e il suo Ministro degli Esteri Juppé hanno adottato una linea di totale chiusura al dialogo e di scontro inevitabile con il Governo di Assad e con Hezbollah e l'Alleanza 8 marzo, appiattendosi sulle posizioni dei loro sostenitori israeliani e sionisti, causando a Parigi quello che probabilmente é stato il più grave imbarazzo di politica estera della storia recente, quando sia Siria che, indirettamente, Libano hanno resistito alle loro pressioni evitando di farsi trascinare nel caos della guerra civile (come Sarkò e Juppé speravano), permettendo quindi a Cina e Russia di 'mettersi di traverso' ai piani occidentali per un intervento NATO. Un cambio della guardia all'Eliseo, che vedesse nuovo presidente Hollande, darebbe nuovo spazio di manovra a Parigi visto che il candidato socialista non si é mai compromesso con la Armata Brancaleone degli 'oppositori' siriani, né ha mai chiesto ad Assad di dimettersi.
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1 commento:

  1. La politica estera francese và presa con le molle da caminetto, se nano Sarkò è sicuramente un candidato "costruito" dai servizi di intelligenza americani e sionisti nulla sappiamo di Hollande.
    Sarà forse per la mia tradizionale antipatia per il socialistume traditore europeo che maschera il neo colonialismo meglio delle destre, ma penso che la Francia vada tenuta comunque FUORI dal medio oriente se non altro in quanto ad ex potenza coloniale.
    Ivan

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