sabato 12 maggio 2012

Aggiornamento sulla situazione dei prigionieri politici in sciopero della fame: sono in sette a rischiare la vita!

L'Osservatorio Euromediterraneo per i Diritti Umani (EMOHR) ha chiesto agli Stati membri del Consiglio ONU per di Diritti Umani di tenere urgentemente una sessione speciale che tratti del grave rischio di morte per i detenuti politici palestinesi coinvolti nello sciopero della fame a oltranza contro le disumane misure di carcerazione in vigore all'interno del regime ebraico di occupazione della Palestina. Per arrivare a questo obiettivo sarebbe necessario mobilitare un consenso di almeno un terzo dei 47 stati membri del Consiglio.
Intanto l'ex-detenuto politico Sceicco Adnan Khader, che si é fatto rilasciare dopo essere rimasto 66 giorni senza cibo nello sciopero della fame che ha ispirato quello di Hana Shalabi e in seguito anche questo, di massa, ha dichiarato che l'autorità carceraria sionista sta telefonando alle famiglie dei detenuti in sciopero della fame per minacciarle, spargere false notizie sulle loro condizioni e cercare di estorcere informazioni da usare contro i detenuti, ricattandoli perché interrompano la loro protesta.
Secondo quanto comunicato nella giornata di venerdì dall'avvocato Jawad Bolous oltre ai prigionieri Bilal Dhiab e Thaer Halahleh anche Hasan al-Safadi, Omar Abu Shallal, Ja'far Ezziddin, Mahmoud Sarsak e Muhammad Taj, tutti ormai digiuni da oltre 70 giorni, sarebbero in immediato pericolo di vita.
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