martedì 15 maggio 2012

VITTORIA! I detenuti politici palestinesi impongono la loro volontà al regime ebraico: accettate le loro richieste!

I prigionieri politici palestinesi nelle carceri sioniste hanno acconsentito a terminare il loro sciopero della fame di massa dopo che Tel Aviv si é piegata alle loro richieste per termini di trattamento più umano e per il rilascio dei detenuti amministrativi verso i quali non pendono accuse precise (cioé la stragrande maggior parte visto che la 'detenzione amministrativa' serve proprio a tenere in carcere persone verso le quali non si riesce a formulare alcun addebito). Ancora una volta in questo accordo é risultata determinante la mediazione egiziana dimostrando coi fatti quanto più utile per la pace e la stabilità della regione sia l'Egitto senza Mubarak.

Inoltre tutti i detenuti in isolamento verranno riportati a contatto dei loro compagni di prigionia e saranno consentite visite familiari anche a quei prigionieri che originalmente risiedevano nella Striscia di Gaza (quando ancora era occupata dai sionisti, prima del 2004). Il diffondersi della notizia ha causato festeggiamenti pubblici ed entusiasmo tanto in Cisgiordania quanto nell'enclave litoranea assediata. La protesta di massa, ispirata dagli esempi dello Sceicco Khader Adnan e di Hana'a Shalabi, era iniziata a marzo ad opera di alcuni prigionieri come Bilal Dhiab e Thaer Halahleh ed era poi stata abbracciata da centinaia e centinaia di loro compagni di detenzione, in particolare quelli aderenti alla Jihad Islamica, al PFLP e ad Hamas.

Ancora una volta Fatah si é fatta notare per l'ambiguità del suo atteggiamento e il servilismo dei suoi dirigenti, che hanno cercato di rompere il fronte unito della protesta trattando separatamente con Tel Aviv, arrivando a dover minacciare i loro membri imprigionati per fare interrompere loro lo sciopero con la prospettiva di togliere alle loro famiglie l'assegno mensile pagato dall'organizzazione.
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