venerdì 8 giugno 2012

Proseguono in Egitto le proteste contro Ahmad Shafiq a una settimana dal ballottaggio presidenziale!

Manifestazioni di massa in tutto l'Egitto sono seguite alle usuali preghiere del venerdì, con migliaia di persone che hanno chiesto a gran voce di escludere una volta per tutte Ahmad Shafiq dal ballottaggio che dovrebbe tenersi nel corso di questo mese per la poltrona presidenziale, dove l'ex Primo Ministro di Mubarak dovrebbe contendere la carica del suo ultimo datore di lavoro a Mohammed Mursi, capo dell'FJP, il partito politico della potente Fratellanza Musulmana, già prima forza politica del Paese delle Piramidi in seguito alla sua netta affermazione alle politiche di novembre 2011. Le proteste, dette del "Venerdì della determinazione" hanno visto tutti i partiti e le correnti politiche protagoniste della Rivoluzione di Piazza Tahrir ritrovare l'unità di intenti e di richieste per evitare quella che viene vista una pericolosa riaffermazione della preminenza politica della vecchia nomenklatura dell'Era Mubarak.

"Dobbiamo implementare la 'Legge di Isolamento Politico' contro chiunque abbia esercitato potere o detenuto cariche durante il passato trentennio" ha dichiarato ai microfoni della stampa, ricordando come Shafiq non abbia mai abiurato la sua fedeltà a Mubarak e abbia certo avuto un ruolo nell'organizzazione del patetico -ma violento- carosello di mazzieri in groppa a cammelli (foto relata) che tentarono di sgombrare con la forza Piazza Tahrir nel momento più intenso della repressione, quando solo l'intervento di 5000 militanti della Fratellanza Musulmana (fino ad allora rimasta cauta nei confronti dei dimostranti) poté evitare la perdita del luogo-simbolo delle proteste contro la dittatura.

Attorno al 'successo' elettorale di Shafiq, che gli avrebbe consentito di approdare al ballottaggio contro Mursi, sono ormai certezze confermate tutti i sospetti di vasti brogli e operazioni di "voto di scambio", sostenute anche dalle capaci tasche dell'Emiro del Qatar, il cui capo dei Servizi Segreti é stato recentemente bloccato in compagnia dell'Ambasciatore in Egitto all'aeroporto del Cairo con valige piene di milioni di dollari: fondi necessari alle 'compravendite' elettorali.
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