giovedì 14 giugno 2012

Tra senescenza e ribellioni traballa il trono di Riyadh, Casa Saoud dimostra di essere un castello di carte retto da Obama e Israele!

Si moltiplicano e si fanno sempre più espliciti e minacciosi i segnali esteriori del disfacimento interno di Casa Saoud, dove la cricca regnante, composta ormai dai pochi superstiti del circolo dei "Sette di Sudair" i figli di 'Re' Abdulaziz al-Saoud (meglio definito dal titolo di capotribù di predoni) che creò il regno saudita usurpando e invadendo gli altri regni della penisola arabica tra gli anni '20 del Ventersimo Secolo e il 1932.

Accordatisi per "passarsi" il trono l'un l'altro in modo da poter essere Re 'a turno' gli ultimi rimasti della congrega di fratelli sono ormai vittime dell'estrema senescenza e degli acciacchi dell'età; diversi di loro sono premorti all'attuale Re Abdullah e sembra proprio che simile sorte debba toccare all'attuale 'delfino', Principe Nayef bin Abdul Aziz attualmente ricoverato in Svizzera e mantenuto in vita, pare, solo dagli sforzi sovrumani dei migliori clinici che i petrodollari sauditi possano comprare.
Il moribondo Principe Nayef (a sinistra) sembra destinato a perire prima di poter succedere al moribondo Re Abdallah, esattamente come successe al Principe Sultan (a destr), recentemente defunto.

Re Abdallah, rimasto in patria, sembra totalmente incapacitato e si dice che il paese sia guidato nell'ombra dalla diarchia del capo dei Servizi Segreti (Estekhbarat Al A'amah) Mukrin ben Abdulaziz e dal Segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale Bandar ben Sultan. Mentre non accennano a placarsi le gravi proteste nell'Est del Paese (dove pare che gli Sciiti siano pronti a iniziative di lotta ancora più spettacolari) l'emersione di gruppi di oppositori anche nell'Ovest del paese, che dichiarano di voler togliere ai Saoud il controllo dei luoghi sacri islamici, fa temere per una possibile disintegrazione del paese.

Cardine della tramonante egemonia americana in Medio Oriente, l'Arabia Saudita é anche uno dei pochi paesi arabi con un atteggiamento "morbido" nei confronti di Israele, cosa che non aiuta certo le credenziali e la popolarità dei corrotti monarchi di Riyadh. Il suo tentativo di fomentare l'instabilità in Siria, reprimere gli Sciiti in Barhein e contenere l'ascesa dell'Iran al rango di potenza regionale sono tutte iniziative portate avanti per il bene del regime ebraico di occupazione.
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