giovedì 23 agosto 2012

Le truppe di Assad distruggono centro comando terrorista ad Aleppo, scontri a Maree ed Azaz!

Continua ad Aleppo l'avanzata delle truppe siriane che dopo aver liberato il quartiere cristiano di Jadideh hanno sloggiato nuclei di terroristi dalle zone di Al-Tal, e da Piazza Farhat, avanzando nella zona di Sayyed Ali e distruggendo una importante base wahabita, un vero e proprio 'centro di comando e comunicazione', adesso gli scontri sembrano concentrati nelle zone di Maree e Azaz, nei pressi degli uffici del Ministero della Salute.
Ma non soltanto Aleppo é stata teatro di scontri; tentativi di gruppi armati di tornare nella zona di Homs (da cui erano stati scacciati mesi addietro in una delle prime grandi operazioni militari contro i mercenari stranieri) sono stati sventati e neutralizzati presso Josieh e Jisr al-Qantara, distretti periferici della città, mentre intorno a Idlib la popolazione civile che era fuggita nel momento più intenso dei combattimenti ha iniziato a tornare nelle proprie case, un graditissimo rientro che rende la recente fine del Ramadan ancora più speciale per questi cittadini.
Abbiamo anche ricevuto notizia di uno scontro armato a Naher Aisheh, vicino Damasco, conclusosi con la morte di tutti i terroristi che cercavano di forzare la cintura di sicurezza stesa dall'Esercito dopo il fallimento dell'avanzata verso la capitale, a metà del mese scorso.
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3 commenti:

  1. Speriamo che la Repubblica Islamica dell'Iran sia pronta a reintegrare e rifornire le perdite e il consumo di mezzi e materiali patito dall'Esercito siriano in queste settimane di intense operazioni militari.
    La Siria deve uscire RAFFORZATA da quest'ordalia, non indebolita e Tehran deve farsi garante e veicolo di questo rafforzamento!!!!!

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  2. speriamo , anche Russia e Cina non dubito che facciano la loro parte.

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    1. E' vero ma tra Damasco e Tehran c'é un patto di mutua difesa e cooperazione militare, un impegno più saldo e vincolante che non l'alleanza (pur solida) con Mosca, con Pechino invece ci sono convergenze politiche più vaghe che dubito possano tradursi presto in un effettivo sostegno militare.

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