sabato 22 settembre 2012

Dall'esperienza di Bint Jbeil nasce il progetto più ambizioso di Hezbollah: "Nella prossima guerra potremmo liberare la Galilea!"

"Liberare Al-Jalil" (cioé la Galilea); questo, in parole semplici, l'obiettivo che il Movimento di Resistenza sciita Hezbollah sembra essersi prefisso per il momento della prossima guerra contro il regime ebraico di occupazione della Palestina; almeno a giudicare da quanto si vede e si legge in questa infografica ufficialmente prodotta e rilasciata dalla divisione comunicazioni dell'organizzazione libanese.

"Pazzia", "Vaniloquio", "Esagerazione" sono soltanto alcune delle stupite reazioni che si sono levate da più di un 'pundit' e commentatore sionista, americano o diversamente 'occidentalista' nel leggere o sentire riportate queste dichiarazioni eppure dobbiamo dire che, persino tra i nostri redattori, non pochi sono rimasti sinceramente sorpresi nell'apprenderle; visto che noi stessi non più tardi di qualche mese fa davamo sì per probabile una presenza in Galilea da parte di uomini di Hezbollah in un prossimo conflitto aperto, ma per minare e sabotare la rete logistica sionista proiettata verso il Libano nuovamente invaso, non certo per liberare la parte Nord della Palestina occupata.

Eppure tale dichiarazione é in linea con gli ultimi messaggi di Hassan Nasrallah ed é noto a tutti che quando Nasrallah parla la sua posizione rappresenta la linea ufficiale di Hezbollah che quindi si sente sufficientemente forte e preparato (o vede Israele abbastanza confuso e indebolito) da mettersi nei panni dell'attaccante nel prossimo "round" sionista-libanese, forse con l'obiettivo di creaee uno spazio sul terreno dove i profughi palestinesi stanziati in Siria e nel Paese dei Cedri possano finalmente ritornare.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento