giovedì 13 settembre 2012

Sempre alta in Cisgiordania la rabbia contro Fayyad: "Le poche concessioni non fermeranno la nostra protesta!"

E' sempre vivo in Cisgiordania il sentimento di rabbia e protesta contro l'Anp egemonizzata dai cacicchi filosionisti di Fatah e contro Salam Fayyad, il 'tecnocrate' addestrato in Usa alla stessa scuola liberista e monetarista della Goldman Sachs (Monti docet) e di altri affamatori di popoli e ingrassatori di milionari, che non é riuscito, implementando il calmiere dei prezzi e sforbiciando gli stipendi dei dirigenti pubblici, misure impostegli da Abbas 'a mano armata' a disinnescare le proteste, che sono continuate oggi mescolandosi eventualmente con le dimostrazioni contro l'offensivo film islamofobo prodotto dalla lobby sionista americana.

Le misure di Abbas e Fayyad, nelle parole del manifestante Abdullah Sharaka di Nablus che ha parlato ai microfoni dell'agenzia Palestine Info Center, sono paragonate a "una pezzuola fresca messa sulla fronte di un paziente che brucia di febbre". La rabbia del popolo cisgiordano si é ancora una volta scatenata contro ritratti ed effigi del fittizio 'premier' (ricordiamo che Fatah non ha alcuna autorità di nominare capi di Governo avendo perso sonoramente le elezioni politiche del 2006) che sono state stracciate, bruciate, colpite ripetutamente con scarpe.

Tamer Jalal, attivista per i Diritti Umani, ha dichiarato che le ragioni profonde della crisi che sconvolge la West Bank sono "oltre e al di là del controllo di Fayyad" e constano soprattutto del regime di occupazione sionista, accettato e facilitato dai collaborazionisti di Fatah, che strangola e avvelena le possibilità di sviluppo e crescita economica della popolazione palestinese.
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