martedì 2 ottobre 2012

La società giordana si mobilita contro la minaccia sionista! "La nostra identità nazionale messa in pericolo dai piani del regime ebraico!"

Intellettuali giordani e figure della società civile e politica, riuniti in un simposio organizzato dai maggiori sindacati del paese hanno lanciato l'allarme riguardo alla crescente minaccia posta alla sicurezza nazionale e all'identità nazionale rappresentata dal regime ebraico e dalle sue mire etnocide ed espansionistiche. La conferenza, intitolata "Rafforzare l'identità nazionale giordana di fronte al pericolo sionista" ha preso spunto dal non nascosto o segreto obiettivo israeliano di cacciare tutti i Palestinesi dalla West Bank e trasferirli forzatamente in Giordania, piano più volte proposto dai gerarchi sionazisti come "Soluzione Finale".

Il decano dei medici giordani, Zuhair abu Faris ha messo in guardia dagli schemi espansionisti ebraici avvertendo che, come prima Israele pretendeva di voler occupare la Palestina fino alla West Bank e poi ha iniziato a fagocitare anche quest'ultima, non é detto che voglia rispettare nemmeno il confine con la Transgiordania e potrebbe nel prossimo futuro iniziare a inviare coloni e militari anche verso di essa.

L'espansione sionista infatti non é mai stata bloccata, arrestata o anche soltanto temperata da nessun "trattato" firmato; come e peggio degli Americani nei confronti dei Pellerossa i 'trattati' firmati da Israele servono solo a nascondere e celare la prossima aggressione, il prossimo furto di terra e risorse naturali. Il Professore di Scienze Politiche Hosni al-Shayyab ha dichiarato che l'obiettivo israeliano di trasferire i Palestinesi in Giordania é mirato a creare un clima di rivalità e conflitto tra Palestinesi e Giordani non dissimile da quello che eruppe nel 1970, per approfittare poi dell'indebolimento di entrambi.

Wasfi al-Rashdan, un altro oratore, ha sottolineato come il regime ebraico tenti costantemente di suscitare instabilità e conflitto civile nelle società arabe, indicando la sua nefasta influenza in Libano (dove sostiene i partiti filo-sauditi e filo-usa contro la Resistenza guidata da Hezbollah) e anche in Siria (dove é arrivato ad allearsi con i wahabiti di Al-Qaeda contro gli Alawiti e gli Sciiti sostenitori del legittimo Presidente Assad e legati a Hezbollah e all'Iran).
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