mercoledì 3 ottobre 2012

Tala al-Bagdadi, tre anni, l'ultima vittima dello shylockiano strangolamento del ghetto di Gaza!

Un Olocausto infantile, l'ennesimo, per la sete di vittime dei "Moloch" sionazisti di Tel Aviv, ben più voraci di quello venerato da Karthalo nel celebre film di Pastrone, é stato quello di Tala al-Bagdadi, bambina di appena tre anni perita nel rogo della povera casa della sua famiglia, nel campo profughi di Burej, quando una candela, usata per vincere le tenebre del quasi costante blackout che affligge la Striscia di Gaza, ha propagato la sua favilla trasformando la piccola abitazione in un rogo assassino.
Saranno soddisfatti i politici e i generali israeliani che da anni hanno sottoposto il ghetto palestinese di Gaza a uno strangolamento più severo di quello di Varsavia sperimentato dai nazisti sugli Ebrei polacchi; ancora una volta a pagare per la shylockiana crudeltà sionista sono i più indifesi abitanti dell'enclave costiera che hanno la doppia sfortuna di essere bambini e di essere poveri.
Appena sei mesi fa altri tre bambini erano morti a Gaza in un evento simile, Gaza continua a soffrire di blackout nonostante le promesse egiziane di attaccarla alla rete elettrica del Sinai e di alcuni emirati petroliferi sunniti di fornire a prezzo di favore gasolio e carburante: al contrario della solidarietà iraniana, siriana e libanese a marca Hezbollah sembra che quella della Fratellanza Musulmana e dei despoti del Golfo sia più "pelosa" e meno pronta a manifestarsi.
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