giovedì 22 novembre 2012

Gaza ha bisogno di nuove armi per sostituire e rimpiazzare quelle sparate contro israhell: entra in azione l'Asse della Resistenza!

Il flusso di armi nella Striscia di Gaza continua, secondo fonti di Hezbollah, nonostante il recente assalto israeliano in corso alla Striscia e le difficoltà di fare uso della Siria come condotto per le armi. Hezbollah e le unità della Guardia Rivoluzionaria iraniana specializzata in contrabbando di armi dalla Siria, Libano, Iran, Sudan e altri paesi nella Striscia di Gaza sarebbero in allerta per ricostituire il prima possibile le scorte di razzi e proiettili lanciati contro obiettivi sionisti nel corso degli ultimi otto giorni.

Queste armi di solito partono dai porti iraniani o siriani. Da lì, si dirigono in Sudan, dove sono trasportati nel Sinai egiziano, su cui il Governo del Cairo ha un controllo superficiale e lacunoso, per poi giungere a Gaza attraverso tunnel. Ma ci sono anche altre vie per queste unità per raggiungere Gaza. Le fonti dicono che le linee di comunicazione tra la resistenza in Libano e i vari gruppi a Gaza, in particolare Hamas, sono rimaste aperte e attive anche durante i giorni di guerra.
Fazioni della Resistenza stanno attualmente valutando il danno inflitto agli arsenali missilistici a lunga gittata che Israele dichiara di aver distrutto nel raid dopo l'assassinio del capo militare di Hamas Ahmad al-Jaabari. Ma sembra che le milizie palestinesi abbiano imparato la lezione dall'aggressione del 2008 contro Gaza e dalla guerra del 2006 in Libano, dal momento che un gran numero di arsenali "strategici" sono stati frazionati, dispersi e messi al sicuro da qualunque offesa per mezzo di bombardamenti e raid aerei.

Fonti di Hezbollah hanno dichiarato ad Al-Akhbar che l'attenzione è ora sul trasporto di grandi quantità di missili a lunga gittata, molti dei quali hanno già raggiunto la Striscia dall'inizio dell'ultimo assalto israeliano. Di recente, le forniture di armi verso la Striscia avevano subito una battuta d'arresto importante dopo l'esplodere dell'insorgenza mercenaria in Siria, paese che era diventato il canale principale per armare le fazioni della resistenza dalla seconda Intifada. Tuttavia, l'Iran e Hezbollah sono riusciti a mantenere le linee di rifornimento aperte, nonostante questa complicazione.
Le strategie per il contrabbando di armi verso la Palestina occupata si sono evolute nel tempo. Lo sviluppo più notevole è avvenuto nel 1990, quando Hezbollah ha deciso di creare un'unità speciale per l'operazione. All'epoca, le armi potevano raggiungere Gaza sporadicamente e in piccole quantità, a causa dei meticolosi controlli di sicurezza in Giordania e in Egitto. Anche ottenere una granata nella Striscia era considerato un successo.

Hezbollah è stato in grado di aumentare il flusso di armi, ma l'esercito israeliano si accorse dei nuovi schemi di contrabbando riuscendo ad assassinare molti dei responsabili coinvolti, tra cui Ali Dib (AKA Abu-Hassan Salameh), il figlio di Ahmad Jibril (AKA Abu-Jihad ), Ali Saleh, Ghaleb Awali, e Mohammad Suleiman, un generale dell'esercito siriano. Membri di Hamas sono stati presi di mira all'interno della Siria prima che la fazione palestinese si schierasse contro il Governo siriano che ne ha ospitato la dirigenza a Damasco per quasi tredici anni.
L’ultimo assassinio israeliano riuscito di un membro di Hamas, che lavorava sul trasferimento di armi, è avvenuto nel 2010, quando Mahmoud al-Mabhouh fu ucciso dai servizi segreti israeliani in un albergo a cinque stelle a Dubai, avvenuto grazie alla cooperazione dell'ex-Capo della Sicurezza di Fatah a Gaza, Mohamed Dahlan. Anche l’assassinio nel 2008 del comandante di Hezbollah Imad Mughniyeh a Damasco potrebbe essere attribuito, in parte, alla guerra di Israele contro la rete di contrabbando delle armi della resistenza per la Palestina occupata. In seguito al ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza nel 2005, le fazioni della resistenza hanno iniziato ad aumentare il loro arsenale di armi.

Le più grandi difficoltà per l'importazione di armi erano i regimi egiziano e giordano, che controllano i confini con la Palestina. Così, è stato istituito un canale di comunicazioni che collega i rappresentanti della Guardia rivoluzionaria iraniana, l'esercito siriano, Hezbollah e Hamas per coordinare la fornitura di armi. Canali aggiuntivi includono altre fazioni della resistenza palestinese, come la Jihad Islamica, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) e alcuni membri delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, le Brigate Salah ad-Din, così come il PFLP-GC.
Dal 2005, le unità di trasferimento hanno mandato numerosi tipi di armi leggere e medie, mortai, missili a medio e lungo raggio, oltre a diversi tipi di munizioni e materiali che possono essere utilizzati per la fabbricazione di razzi e bombe. Hanno anche lavorato sul trasferimento di centinaia di combattenti da Gaza verso la Siria e l'Iran, dove sono stati addestrati sulle tattiche militari e sull'uso di attrezzature speciali.

Articolo redatto originariamente da: Hassan Illeik
Fonte: Al Akhbar (Quotidiano Libanese)
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