giovedì 22 novembre 2012

La milizia della Jihad Islamica dichiara: "Lanciati contro Israele 620 razzi, pronti a riprendere il fuoco anche stasera!!"

Nel carosello di dichiarazioni e comunicati che stanno punteggiando queste prime 24 ore di tregua dopo il termine di quella che i dirigenti di Hamas e della Jihad Islamica sembrano avere già battezzato come "La Guerra degli Otto Giorni" una delle conferenze-stampa più attese era certamente quella delle Brigate Al-Quds, braccio armato della Jihad, che subito dopo le milizie Al-Qassam sono state il gruppo di Resistenza certo più attivo in questi giorni di battaglia.

Come da copione, col volto celato da mephisto neri imblasonati coi sigilli giallo oro della Jihad, armi e striscioni di slogan bene in vista, i portavoce della Jihad hanno dichiarato che quella conseguita a Gaza é stata "La Vittoria dei Martiri e del Popolo", che non hanno avuto timore a immolarsi né remore ad aumentare a dismisura il proprio fardello di sofferenze (dopo oltre cinque anni di shylockiano strangolamento economico e di stillicidio di attacchi omicidi) nella certezza di mandare un messaggio al regime ebraico, ai suoi sostenitori arabi e imperialisti, ai suoi alleati occidentali e anche a tutto il mondo degli oppressi che lottano e resistono in ogni angolo del Pianeta.

La Jihad Islamica palestinese ha dichiarato di avere lanciato oltre 600 razzi e proiettili contro obiettivi sionisti e di avere collaudato anche missili antiaerei e anticarro nel caso che ai raid aerei fosse seguita un'invasione terreestre. La milizia palestinese assicura che il grosso del suo arsenale militare é ancora intatto e pronto all'uso "anche quando (Dio lo impedisca) le ostilità col regime ebraico dovessero riprendere oggi stesso". Il comunicato delle Brigate Al-Quds ha elaborato sull'accuratezza con cui gli obiettivi nella Palestina soggetta a occupazione siano stati attentamente individuati e circoscritti, fidando su tutte le fonti affidabili di intelligence e informazioni cui é stato possibile avere accesso in questi ultimi mesi e anni.

L'attenzione dell'organizzazione all'aspetto "liquido", informatico e tecnologico della guerra moderna si é vista anche con la grande operazione che ha visto gli hacker ai suoi ordini penetrare la rete di cellulari sionista e inviare SMS di sfida e minaccia a ben 5000 soldati di tsahal.
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